Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Bugli - corso legalitàIn Toscana è sempre ora legale, recitava dieci anni fa uno slogan azzeccato e felice. “Questo impegno è ancora oggi forte – sottolinea l’assessore alla legalità della Toscana Vittorio Bugli – un impegno che ci vede impegnati per la memoria, lo studio e la mobilitazione, nel ricordo e nella difesa delle istituzioni democratiche”.

La Toscana si appresta a ricordare l’attentato ai Georgofili, mentre oggi ricorre in Italia la giornata della legalità. Due date e due stragi legate dalla stessa mano mafiosa che le commissionò. Il 23 maggio 1992, ventiquattro anni fa, a Capaci in Sicilia morivano infatti il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, saltati in aria assieme al tratto di autostrada su cui transitavano. La ricorrenza è diventata il ricordo di tutte le vittime delle mafie. Un anno dopo, nella notte tra il 26 e 27 maggio 1993, un’autobomba sventrava a Firenze la Torre de’ Pulci dove ha sede l’Accademia dei Georgofili e inghiottiva la vita di Angela Fiume e Fabrizio Nencioni, delle loro figlie Nadia e Caterina, di nove anni ed appena due mesi, e dello studente di architettura Dario Capolicchio.

In quegli anni turbolenti e confusi, in cui finiva la Prima Repubblica, nasceva in Toscana il Centro di documentazione “Cultura della Legalità Democratica”: qualcosa ancora di unico dalle Alpi alla Sicilia ed ancor di più per una Regione, un archivio sui misteri e i poteri occulti, le stragi, l’eversione, la mafia e la criminalità organizzata aperto a studiosi, curiosi ed addetti ai lavori, ma che lavora (tanto) anche con le scuole e con i giovani.

“L’impegno per la legalità e contro l’illegalità non può che essere un percorso giorno dopo giorno. Lo si costruisce nella vita quotidiana ed è quello che proviamo a fare in Toscana” racconta l’assessore Bugli. “E’ l’impegno – ricorda – che ci vede impegnati con le scuole e nei campi antimafia in Sicilia e Calabria sui terreni strappati alla criminalità organizzata con Libera e Arci, dove ogni estate cinquecento ragazzi toscani trascorrono una o due settimane. E’ l’impegno che diventa appunto memoria storica in difesa delle istituzioni democratiche con il nostro centro di documentazione affacciato all’ultimo piano di Palazzo Strozzi Sacrati in piazza del Duomo a Firenze ed aperto a giovani e ricercatori di tutte le età e da ogni parte del mondo. Sul fronte della cittadinanza attiva sosteniamo anche il progetto “Sentinelle della legalità” della Fondazione Caponnetto”.

Fino agli anni Ottanta di legalità non si parlava quasi in Italia. Sui giornali il termine quasi non compariva e l’accezione spesso era anche diversa. Poi esplode. Prende posizione la Chiesa. Nascono associazioni come Libera ed Avviso Pubblico, con la Toscana in prima linea. Il centro regionale si inserisce in questo solco.

“Una casa della memoria è importante – conclude l’assessore – per tramandare valori e conquiste ottenute e per non dimenticare ciò che è stato. Lo è soprattutto se quella casa è frequentata da giovani e cittadini e non si anima solo una volta l’anno. E’ quello che proviamo a fare, organizzando ad esempio incontri con i ragazzi sulla storia contemporanea, dagli anni Sessanta in poi”.

 

Comunicato stampa di Walter Fortini, Toscana Notizie