Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Evento FSE 224Opportunità da cogliere al volo e opportunità in crescita: quelle offerte dal fondo sociale  europeo, con la sua dote per la Toscana da 733 milioni a disposizione dal 2014 al 2020. Opportunità con i suoi punti fermi ma anche qualche novità.

“Il nostro impegno per i prossimi anni sarà ancor di più quello di investire sui giovani” chiude dal palco l’assessore all’istruzione e alla formazione della Toscana Cristina Grieco, dopo una mattinata tutta dedicata alle persone, perché alle persone si rivolge il Fondo sociale europeo.

“Questi  giovani – dice – oggi ci hanno dimostrato che hanno voglia di crescere, che hanno voglia di fare e giocare la loro partita in campo e non in panchina”. Scorrevano in sottofondo, prima che l’evento avesse inizio, le storie dei tanti ragazzi e ragazze ‘adottati’ da Giovanisì, il progetto lanciato nel 2011 dalla Toscana e  finanziato anche con il fondo sociale. ‘Cambiamento’ è la parola che forse si ripete più spesso.

Ma i giovani, quelli chiamati sul palco, i sei testimonial chiamati a raccontare la loro esperienza, non si sono limitati a sottolineare l’importanza dei voucher, strumenti o borse di studio messi a loro disposizione, l’aiuto avuto per cercare di entrare nel mondo di lavoro e per pagarsi l’affitto per tre anni ed andare a vivere da soli. Hanno anche raccontato quello che si potrebbe migliorare o quello che non va. “Agli istituti professionali ci sono troppe materie e poca pratica, con stage solo al quarto anno. E se ti trovi in difficoltà sei anche poco seguito” raccontano Matteo Baglioni  e Jessica Cardia, lui di Prato e lei di Firenze, diciottenni che dopo non aver sfondato alla scuola superiore hanno ricevuto una seconda possibilità con un corso per addetti alla cucina finanziato all’interno di Garanza Giovani.  Una battuta che offre all’assessore Grieco la possibilità di spiegare e la rafforza in alcune scelte, lei che fino a pochi mesi fa era dirigente scolastico a Livorno.

Scuole più attrezzate
“Investiremo nell’edilizia scolastica – annuncia – affinché le scuole, a partire da quelle tecniche, abbiano migliori laboratori. Vogliamo creare un sistema sostenibile, chiaro e con filiere intelligenti. L’errore fatto negli anni scorsi in Italia è stato quello di voler ‘liceizzare’ a tutti i costi e troppo scuole tecniche e professionali. Dobbiamo invece cercare quella contaminazione ottimale tra scuola, università e tutto ciò che sta fuori la scuola, dagli enti formatori alle aziende ma anche le istituzioni. Questo sarà il nostro obiettivo, costruendo alleanze stabili per far crescere la Toscana, continuando ad integrare tra loro i diversi fondi europei “. Sinergia che ha portato in questi anni già buoni frutti.

12238062_916921738396476_3477560758678600961_oToscana prima nell’utilizzo dei fondi europei
Da sempre la Toscana è infatti  tra le prime regioni in Italia per capacità di spesa: prima assoluta per il Fesr, il fondo europeo per lo sviluppo regionale, tra  i primissimi posti per l’Fse, prima ad aver anticipato l’anno scorso con il proprio bilancio più di 80 milioni del budget fino al 2020, prima che quelle risorse arrivassero da Bruxelles affinché nessuna misura venisse interrotta. 

Nelle tre ore abbondanti di racconti e interventi dal palco del teatro Verdi di Firenze tanti sono stati gli spunti, con un’interprete dei segni che in simultanea traduceva per i non udenti ogni parola: rappresentanti della Regione e del Ministero del lavoro, dirigenti dell’Unione europea  e i ragazzi, appunto.

Servizio civile ad otto mesi
Si parla del servizio civile regionale, che si sta pensando di portare da dodici ad otto mesi con la possibilità di allargare di conseguenza la platea dei possibili destinatari. ” In Europa gli altri Paesi Ue non lo avevano all’inizio capito – confida Cinzia Masina, vice capo alla Dg occupazione e inclusione sociale a Bruxelles – Lo pensavano come un ripiego, lavori socialmente utili per chi  non aveva trovato di meglio”. E invece no, il servizio civile è nato per altro: per sviluppare quelle  che gli addetti chiamano ‘competenze orizzontali’ e la capacità anche di lavorare in gruppo, che le aziende spesso non trovare in tanti giovani assunti. Serve anche ad infondere fiducia. I 433 euro al mese sono l’ultima delle opportunità. Tant’è che Giulia Verdi, ex servizio civilista, consiglia: “Scegliete un bel progetto in cui investire tempo e fatiche, che sicuramente non mancheranno. Il valore del servizio civile è quello che ti lascia dentro”. 

12248247_916921171729866_7101319520109287074_oRegioni che si devono coordinare tra loro
Si parla, nel corso della mattina, anche della necessità di far squadra tra istituzioni. “E’ importante che le Regioni si coordinano tra loro e con il Ministero” dicono ancora Cinzia Masina e  Salvatore  Pirrone, direttore per le politiche attive al Ministero. Ci sono anche dati incoraggianti: negli ultimi mesi la disoccupazione ha fatto qualche primo passo indietro. Ma occorre non abbassare la guardia., soprattutto rispetto alla disoccupazione di lunga durata: lo ha ripetuto anche ieri a Bruxelles il presidente della Toscana, Enrico Rossi. “E’ un problema – ha detto – di cui si deve fare carico l’Europa in una dimensione continentale, perché l’esercito dei senza lavoro conta 12 milioni di persone, più della popolazione di 12 dei 28 stati membri, e almeno la metà è disoccupata da oltre un anno e più passa il tempo e più diventa difficile reinserirsi nel mercato del lavoro”. 

Centri per l’impiego come front office
Si parla degli ex centri per l’impiego provinciali, sportello unico a cui rivolgersi per qualsiasi necessità e che da gennaio saranno sotto l’egida della Regione.  Si parla di tirocini e coworking per vuole mettersi in proprio. Si parla di borse di studio per dottorandi all’estero –  presto uscirà un bando per il finanziamento congiunto di assegni di ricerca tra università e imprese –  con Caterina Guidi che ricorda che lei ed altri come lei, un anno trascorso all’Agenzia della salute di Barcellona a studiare economia sanitaria, non sono solo “giovani da assistere ma (anzitutto) professionisti”.  Si parla anche di dispersione scolastica, con quel 17 per cento di giovani che non completano la scuola superiore ancora troppo alto e insostenibile.  “Valorizzare l’alternanza scuola-lavoro – dice l’assessore Grieco – aiuterà a prevenirla”.  E’ un obiettivo anche dell’Unione europea. E guardando ai prossimi cinque anni, fino al 2020, si chiude l’evento al Verdi di Firenze. 

 

Comunicato stampa di Walter Fortini, Toscana Notizie