Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Il mondo delle professioni rappresenta in Italia circa il 20% del Pil, con un peso crescente nell’economia nazionale. In Toscana la densità di addetti nel settore delle professioni liberali è molto alta, paragonabile soltanto a quella di paesi come Regno Unito ed Olanda, decisamente sopra la media nazionale. Le professioni ordinistiche da sole rappresentano quasi il 10% dell’occupazione toscana. E’ una realtà che, come altre, sta vivendo una fase di grave crisi, legata alle difficoltà congiunturali, in particolare per i giovani. E’ anche per questo che la Regione Toscana si è data, prima regione in Italia, una propria legge con l’obiettivo di valorizzare il ruolo sociale ed economico delle professioni e sostenere, in particolare, l’ingresso dei giovani professionisti nel mondo del lavoro. E’ un impegno che verrà ulteriormente rafforzato nell’ambito della nuova programmazione dei fondi europei 2014-2020.

L’assessore Gianfranco Simoncini, assessore alle attività produttive, credito lavoro della Regione Toscana ha affrontato il tema al centro del convegno organizzato oggi dalla Commissione regionale delle professioni intellettuali.

“La crisi ha colpito queste categorie – spiega Simoncini – dove abbiamo assistito ad una progressiva contrazione della domanda a fronte di una crescita del numero di professionisti sul mercato anche a causa della diminuzione di alternative occupazionali. Di qui la scelta, premendo l’acceleratore sulla legge toscana, la 73 del 2008, di puntare sugli strumenti a sostegno dell’innovazione delle attività professionali, come veicolo prezioso per la crescita competitiva del sistema produttivo. Così, anticipando in parte le previsioni della normativa europea, abbiamo deciso di fare leva sempre di più sulla qualità, sull’innovazione, sulla ricerca. E in questo quadro il ruolo delle professioni intellettuali e della loro continuità attraverso le giovani generazioni è strategico e deve essere incoraggiato”.

L’assessore ha quindi ricordato gli strumenti che la legge toscana sulle professioni mette in campo. A cominciare da una sede permanente di dialogo e confronto con ordini e collegi professionali: la Commissione regionale delle professioni intellettuali, dove sono rappresentati sia il mondo delle professioni ordinistiche e non ordinistiche, con il compito di favorire il raccordo con la giunta regionale e fornire pareri sulle materie di interesse comune. Uno dei prodotti del lavoro della commissione è l’indagine presentata oggi, realizzata da Irpet con la collaborazione di Sociolab, rivolta alle professioni intellletuali con attività prevalente a partita Iva.

Ma non è tutto. Fra le iniziative previste dalla legge, anche l’istituzione di un fondo di garanzia per sostenere l’accesso al credito di giovani professionisti o tirocinanti, iscritti ad Ordini, Collegi o anche a prestatori d’opera con partita Iva nell’avvio di nuove attività. Il fondo, con dotazione annuale di circa 640 mila euro, è ripartito il 15 novembre, gestito da Toscanamuove e concede garanzie fino ad un massimo di 50 mila euro secondo la tipologia di prestito. Prevista anche una misura per finanziare, fino ad un massimo di 100 mila euro, progetti innovativi di Ordini e Collegi e per dotare, inoltre, i soggetti professionali delle risorse necessarie ad affrontare le richieste di cofinanziamento nei casi di partecipazione a progetti europei. Ancora sul fronte del credito, sono stati introdotti piccoli prestiti fino a 3 mila euro, per i professionisti con partita Iva, allargando così la platea dei beneficiari di una legge che prevede interventi a favore delle famiglie e dei lavoratori in difficoltà che potranno beneficiare anche del fondo istituito per i piccoli prestiti ad imprese colpite da calamità.

Favorire l’accesso alle professioni e l’autoimprenditorialità dei giovani è anche l’obiettivo della misura – inserita nel progetto Giovanisì – dei praticantati retribuiti. “Con il progetto Giovanisì – prosegue Simoncini – abbiamo reso obbligatorio per legge una retribuizione ai giovani che fanno stage e tirocini, riconoscendone il valore formativo e scongiurando forme mascherate di sfruttamento, mettendo a disposizione come Regione un cofinanziamento pari a 300 euro a fronte di 500 euro di riborso mensile. Grazie alla collaborazione con il mondo accademico e delle professioni, attraverso 19 protocolli di intesa, abbiamo esteso la possibilità di retribuzione anche ai tirocini, obbligatori e non, finalizzati alla pratica di studio. Con il primo bando sono state avviate 539 attività di praticantato, cui si aggiungeranno le 220 domande presentate con il secondo bando, per un totale di 759 praticantati avviati”.

I giovani professionisti in Toscana possono contare anche su due strumenti innovativi: un’operazione, in due fasi, per l’avvio di attività di coworking, con l’individuazione di spazi (ad oggi sono 7 gli spazi accreditati, per una ventina di domande di voucher) e l’assegnazione di voucher (finanziati grazie a 200 mila euro di risorse anticipate dalla Regione sul Fse 2014-20) a favore di coloro che vogliono entrare nella rete.

Un ulteriore supporto per giovani professionisti verrà da Garanzia Giovani: la giunta sta definendo gli indirizzi per il sostegno ai processi di autoimpiego, che offre strumenti per la formazione di coloro che intendono avviare un’impresa o lavoro autonomo. Il bando uscirà fra bereve e le risorse disponibili sono pari ad 1 milione per il 2015.

Partirà inoltre a breve, una specifica iniziativa dedicata alla formazione e all’aggiornamento professionale nell’ambito della misura Fse dedicata alla formazione degli imprenditori.

I vice presidenti della Commissione “I vicepresidenti della commissione Sandra Vannoni e Franco Pagani auspicano che il convegno sia un momento di concreta ulteriore aggregazione e discussione propositiva con tutti i soggetti interessati alla valorizzazione del mondo delle professioni intellettuali da parte del mondo istituzionale e politico. Una discussione fuori dagli stereotipi, che tenga conto che le professioni intellettuali costituiscono una fetta importante del tessuto economico produttivo del paese, determinando circa un terzo del Pil della Toscana. Un patrimonio che deve essere adeguatamente sostenuto con atti sostanziali, perché è il vero volano di una competizione basata principalmente su competente e conoscenze, anche fortemente innovative, che il capitale umano professionale può esprimere a vantaggio di tutta l’economia regionale e nazionale. Solo così si potrà dare piena attuazione a quanto previsto dall’Europa dando titolo per l’accesso diretto ai finanziamenti ai professionisti al pari delle imprese nonché, in linea con il processo attivato dalla legge 73, garantire alla commissione la partecipazione a pieno titolo ai tavoli di concertazione regionale.”

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Comunicato stampa di Barbara Cremoncini, Toscana Notizie