Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Titolo: “I love – safe sex”. Sottotitolo: “Tutto quello che devi sapere sul sesso, e che non osi chiedere”. Il messaggio è chiaro e diretto. In occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, che si celebra il 1° dicembre, la Regione Toscana, in collaborazione con Asl 4 di Prato e Fondazione Sistema Toscana, ha ideato una app rivolta ai giovanissimi, per un sesso consapevole e sicuro. L’iniziativa è stata presentata stamani al teatro Metastasio di Prato.

La app “I love – safe sex”
La app è stata messa a punto in collaborazione con i ragazzi delle scuole superiori di Prato. Che dicono: “Utilizzare un’applicazione come mezzo di prevenzione dell’Hiv e promozione della salute in ambito sessuale è senz’altro una risposta innovativa e costringe a sintonizzarsi su linguaggi e strumenti moderni e di immediata condivisione tra noi giovani. Cellulari e tablet diventano così dispositivi capaci di fornire informazioni corrette, stimolando processi di consapevolezza, rispetto alla diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili, in modo funzionale e creativo”.

Sulla app, scaricabile gratuitamente dai principali store per smartphone e tablet, sia per iOS che per Android, si potranno trovare: un dizionario ragionato con le più comuni patologie sessualmente trasmissibili; un servizio di geolocalizzazione per trovare e contattare velocemente, a Prato, il centro della Asl più vicino per fissare un appuntamento; 10 domande a cui trovare subito una risposta, dall’uso corretto del preservativo ai dubbi sull’affettività e il rapporto con gli altri, al test dell’Hiv. Nella sezione Extra, gli utenti potranno trovare un test: 10 domande per valutare il proprio livello di preparazione. Nella stessa sezione saranno anche scaricabili i cortometraggi realizzati negli ultimi anni in collaborazione con il Florence Queer Festival di Firenze, che comunicano l’importanza della prevenzione conto l’Hiv.

I giovani e il sesso sicuro
L’indagine dell’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza del 2013, condotta in ambito scolastico tra i ragazzi di età compresa tra 15 e 25 anni, segnal che il 73% dei giovani non conosce le 5 più famose malattie trasmesse sessualmente; il 33% non è capace di stimare il pericolo rappresentato da Hiv/Aids; solo il 29% dei ragazzi e il 35% delle ragazze usano il preservativo; il 19% dichiara di aver avuto il primo rapporot sessuali prima dei 14 anni.

Per quanto riguarda la Toscana, i dati dell’indagine Edit condotta dall’Ars (Agenzia Regionale di Sanità) sulla popolazione studentesca rivelano che nel 2011 il 40% dei ragazzi sessualmente attivi non aveva usato il profilattico, il 25% aveva meno di 14 anni al primo rapporto e solo il 43% conosceva le modalità di trasmissione di Hiv/Aids.

I dati su Hiv e Aids in Toscana al 31 dicembre 2013
Questi i dati di Ars Toscana. Nel 2013 le nuove diagnosi di Hiv in Toscana sono state 282, pari a un’incidenza di 7,6 casi per 100.000 residenti: in 4 casi su 10 si tratta di un maschio. Nella popolazione straniera l’incidenza è più elevata: 20,9 casi per 100.000, contro 6,2 negli italiani. La maggioranza delle infezioni è attribuibile a trasmissione sessuale (rapporto sessuali non protetti): si tratta dell’87% dei casi, di cui il 47,8% sono eterosessuali e il 39,2% omosessuali maschi.

Quella che preoccupa è la diagnosi tardiva dell’infezione da Hiv: 1 caso su 5 è già in Aids conclamato quando gli viene diagnosticata la sieropositività, e il 57% può ewssere definito un late presenter, cioè ha già un quadro immunologico compromesso. I late presenter sono più frequenti nei maschi, in persone con età più avanzata e tra gli eterosessuali. Questo dato testimonia un abbassamento della percezione del rischio di contrarre questa infezione: il 54,7% effettua il test quando c’è già il sospetto di un patologia Hiv-correlata, o di una malattia a trasmissione sessuale, opure un quadro clinico di infezione acuta.

Tra le donne sieropositive, il 18,6% ha scoperto il virus in gravidsnza, perché il test Hiv rientra tra gli esami offerti gratuitamente. Grazie alla diagnosi precoce in gravidanza, la trasmissione del virus da madre a figlio è diventato un evento raro: in Toscana si sono verificati 5 casi negli ultimi 5 anni, nessun caso nel 2013.

Riguardo all’Aids, i nuovi casi in Toscana nel 2013 sono stati 86. La mortalità per Aids a 2 anni dalla diagnosi è inferiore al 10% ed è drasticamente diminuita dalla metà degli anni ’90. Con l’introduzione dela terapia antiretrovirale nel 1996, in Toscana, in Italia e nel resto del mondo è aumentata la sopravvivenza delle persone infette da Hiv e sono diminuiti i decessi per Aids.

I dati su Hiv e Aids in Toscana al 31 dicembre 2013 si possono trovare sul sito di Ars.

Comunicato stampa di Lucia Zambelli, Toscana Notizie