Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Articolo di Samuele Bartolini
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La sala della Casa delle culture di Arezzo gremita per la seconda tappa di ‘Giovanisì in tour’ con il presidente della Regione Enrico Rossi. Tra dubbi e speranze in cerca della porta d’accesso al mondo del lavoro e della formazione

Il presidente Rossi ha preso appunti. Si è segnato i nomi dei giovani che intervenivano, ha fissato appuntamenti, scambiato numeri di telefono. Obiettivo? Provare a risolvere i problemi, sburocratizzare le idee, dare ali ai sogni dei giovani. Ieri sera si sono presentati in tanti alla Casa delle Culture di Arezzo.

Era la seconda tappa del Giovanisì in tour. Il viaggio del presidente della Regione Toscana all’ascolto dei bisogni, delle paure e delle speranze dei tanti ragazzi fermi al semaforo rosso della crisi. Niente di speciale. Per carità. Ma il flusso di novità che è soffiato in quella stanza gremita non pare essere passata inosservata.

Un gruppo di studenti ha difeso la sede degli studi infermieristici della città. Tira aria che se li riportino tutti a Siena e sono in allarme. Altri ragazzi stanno percorrendo la strada dell’imprenditoria agricola, vengono dal Casentino e volevano saperne di più sulle agevolazioni della Regione.

E’ tornato alla ribalta il problema degli ungulati, cresciuti di numero in maniera sproporzionata, che devastano boschi e coltivazioni. Non sono mancati gli interventi sui tagli ai treni Intercity in una città già martoriata da ritardi e carrozze vecchie di quarant’anni. Ma le facilitazioni per aprire una start-uphanno catalizzato l’attenzione.

Rossi ha provato a rispondere a un po’ tutte le domande. Senza la pretesa di dare risposte esaustive a tutti. Sullo spostamento degli studi infermieristici non sapeva niente, ha assicurato una sua telefonata al rettore dell’Università di Siena. Ha salutato con favore il desiderio dei giovani aretini di aprire un’azienda agriola. Presto un bando ad hoc finanziato con decine e decine di milioni dovrebbe dare una mano per metterla su.

Ha confermato il problema degli ungulati: cervi, daini e caprioli fanno gran danno, e Rossi è per prendere il fucile e cominciare a sparare per riportare un equilibrio nella fauna selvatica. Sulla questione treni ha risposto l’assessore aretino Ceccarelli. Presto il viceministro Nencini riaprirà il tavolo di discussione per non lasciare fuori Arezzo dalle grandi tratte nazionali.

Un discorso a parte è venuto fuori sulle start-up. In Toscana ce ne sono 250, ma Rossi ci punta tanto. Vuole ridiscutere la legge regionale sulla produttività. Intanto, però, ha esortato i giovani a informarsi in Comune perché apra gli spazi vuoti e non utilizzati per dare gambe alle loro idee.

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