Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

All’interno della XVII edizione della rassegna “Dire e Fare” – promossa da Regione Toscana e Anci Toscana – giovedì 26 giugno alle ore 15.00 ad Arezzo si terrà la presentazione della ricerca dell’Università di Firenze sulle opportunità offerte da Giovanisì nel territorio aretino.

Quando e dove:
ore 15-17 – Sala della Biblioteca Comunale di Arezzo, Via dei Pileati 8, Arezzo

Intervengono:
Dottoressa Giovanna Del Gobbo – Università degli Studi di Firenze e curatrice della ricerca;
Dottoressa Glenda Galeotti – Università degli Studi di Firenze e curatrice della ricerca;
Dottoressa Donatella D’Agostino – Consorzio ABACO;
Rita Mezzetti Panozzi – Assessore alla Cultura e all’Istruzione della Provincia di Arezzo;
Dottor Paolo Grasso – dirigente del Servizio Istruzione e Formazione della provincia di Arezzo;
Dottor Leonardo Sacchetti – Ufficio Giovanisì Regione Toscana

 “Occupazione giovanile e sviluppo del territorio: analisi quanti-qualitativa di Giovanisì in Valtiberina e Casentino”

Abstract della ricerca
La ricerca è stata finalizzata ad acquisire elementi per la valutazione del livello di incidenza del Programma nelle politiche di sviluppo dei territori attraverso una rilevazione su base territoriale. I territori oggetto di indagine sono stati Casentino e Valtiberina, due aree montane della Provincia di Arezzo. Nella ricerca, in particolare, l’attenzione è stata rivolta agli aspetti e i meccanismi che consentono la continuità tra istruzione- formazione – orientamento – mondo del lavoro, individuando soprattutto nei tirocini, ma anche nell’apprendistato, i dispositivi che possono operare in tale direzione. La ricerca ha evidenziato la necessità che i principali attori del sistema formativo integrato territoriale operino nella stessa direzione e perseguano obiettivi condivisi per ottenere risultati efficaci. Questa sembra la vera sfida che Giovanisì ha intrapreso sia livello politico-strategico con l’istituzione ad esempio della Cabina di regia o l’adozione di protocolli di intesa con associazioni di categoria e dei liberi professionisti, ma anche a livello operativo nei diversi territori. Ed è su quest’ultimo livello che si è sviluppata l’analisi nelle due aree della Provincia di Arezzo e la riflessione a partire dai dati raccolti durante l’indagine. Strategica è apparsa la relazione con il mondo della scuola, con i Centri per l’Impiego oltre ovviamente che con le imprese. Un altro strumento interessante che potrebbe agevolare il collegamento tra i bisogni occupazionali dei giovani e quelli di sviluppo dei territori riguarda l’implementazione nelle scuole di attività di orientamento di tipo territoriale in grado di favorire la costruzione di conoscenze adeguate del tessuto produttivo locale, delle vocazioni territoriali, degli strumenti per avviare forme di auto-imprenditorialità.

Per maggiori info www.dire-fare.eu

 

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