Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

L’attenzione della Regione Toscana verso i soggetti più deboli è stata ribadita oggi dall’assessore alle attività produttive, credito e lavoro al convegno, organizzato ieri a Livorno, presso il museo di Storia naturale del Mediterraneo sul tema “L’inserimento lavorativo dei disabili psichiatrici“.

In particolare, ha ricordato l’assessore, le persone diversamente abili e in condizione di svantaggio sono, insieme ai giovani, quelle che hanno risentito maggiormente degli effetti della crisi che, più spesso che in passato, li ha costretti in condizioni di precarietà e sfruttamento. Una condizione che deve essere contrastata perchè non possono esserci crescita e sviluppo senza che venga garantita l’autonomia sociale e lavorativa di questi cittadini, ma anche perchè quasi sempre per queste persone il lavoro rappresenta un punto di riferimento importante all’interno di un percorso di cura o riabilitazione, un’opportunità unica per ricostruirsi un’identità e il pieno reinserimento sociale.

E per questo che la Regione Toscana è stata fra le prime in Italia a prevedere, fin dal 2011, interventi specifici per favorire  l’occupazione di soggetti svantaggiati.  A partire dal primo giugno e fino a tutto il 2013 la Regione ha messo a dispsozione delle aziende che assumono donne con oltre 40 anni di età, soggetti disoccupati o inoccupati, soggetti diversamente abili e svantaggiati oltre 5 milioni di euro (risorse POR FSE 2007-2013), con l’obiettivo di facilitarne la partecipazione al mercato del lavoro.
Fra il giugno 2012 e il dicembre 2013, sulla base di questo primo bando,  sono state presentate domande per 2.166 lavoratori, di cui 252 relative a persone disabili.
L’assessore ha annunciato che, a breve, il bando verrà nuovamente finanziato per il 2014.

A queste misure, si devono aggiungere le forme di inserimento tramite i tirocini retribuiti: grazie al progetto Giovanisì è possibile intervenire con iniziative ad hoc per le categorie svantaggiate come, appunto, i disabili psichici. Per queste categorie non esiste vincolo di età, la durata del tirocinio può arrivare fino a 24 mesi e, in caso di assunzione, l’azienda può contare su un incentivo di 10 mila euro.

Grazie a questi interventi, dal giugno 2011 ad oggi, su oltre 10 mila tirocini attivati, 1250 hanno riguardato categorie svantaggiate e, in particolare, 809 disabili.

L’assessore ha ricordato che nel maggio 2013 è stato formalizzato un protocollo d’intesa che ha istituito un tavolo sui disabili, siglato tra regione toscana, Upi Toscana, Asssociazioni di categoria, organizzazioni sindacali e associazioni delle persone con disabilità, finalizzato a verificare lo stato d’attuazione della legge 68/99 in Toscana e a favorire il confronto fra le parti sulle iniziative e sugli interventi da intraprendere. Fra i temi prioritari del tavolo, l’avvio di cambiamento culturale che sensibilizzi soggetti pubblici e privati ad assumere disabili, in particolari psichici.

Ma non è tutto. Uno dei principali strumenti di intervento a favore di questi soggetti è quello legati ai fondi Fse. La programmazione 2014-2020 è ormai in dirittura d’arrivo ed è già stato definito che nell’ambito dell’obiettivo tematico inclusione sociale, una parte significativa delle risorse sarà finalizzato al reinserimento o all’inserimento lavorativo delle categorie svantaggiate e dei disabili, come pure alla conciliazione vita e lavoro.

L’assessore ha concluso il suo intervento ribadendo il suo impegno affinche’ siano garantite nella prossima programmazione sia le risorse che l’erogazione dei servizi, per i quali sta promuovendo, sia a livello regionale che nazionale, la creazione di un sistema nazionale del lavoro di tipo federale, incentrato su agenzie regionali per l’occupazione che possano garantire l’operatività senza soluzione di continuità.

Comunicato stampa di Barbara Cremoncini, Toscana Notizie