Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Matteo alla Caritas di Pisa, Alessia alla Ong Oxfam di Arezzo, Patrizio all’Informagiovani del Comune di Arezzo, Caterina all’Arci di Pisa: quattro giovani sul palco del teatro Verdi di Firenze, quattro voci che hanno raccontato esperienze diverse ma  accomunate da una bilancio finale: fare il servizio civile vuol dire crescere, come cittadini e come lavoratori. Le testimonianza dei giovani hanno punteggiato l’incontro di oggi pomeriggio con il presidente Enrico Rossi.

“Ho lavorato al Centro ascolto povertà della Caritas di Pisa – racconta Matteo – Stare a stretto contatto con chi ha più bisogno è qualcosa di forte che ti cambia, ti fa più cittadino e più concreto”. L’educazione alla cittadinanza globale è stata invece la materia di insegnamento per Alessia: “Sentire le proposte concrete che i ragazzi della mia classe hanno formulato mi ha fatto veramente piacere”, racconta, e spiega che poi, a servizio civile concluso, ha anche sfruttato l’opportunità della mobilità internazionale per passare sei mesi in Ecuador.

“Una grande cosa” è stato il servizio civile per Patrizio, che all’Informagiovani si è occupato di eventi e di accoglienza, mentre per Caterina l’emozione più forte è stata quella di sentire un giorno i bambini del suo Laboratorio per la legalità padroneggiare con disinvoltura le parole che aveva fatto tanta fatica a insegnare.

Poi tante domande e riflessioni dalla platea, senza peli sulla lingua. Sul perchè aprire le opportunità di Giovanisì anche agli studenti immigrati (“Risposta facile – ha detto il presidente Rossi – perchè hanno gli stessi diritti e perchè il futuro passa dalla integrazione e dalla mescolanza”). Sul perchè costruire dormitori nel macrolotto di Prato (“Perchè lì c’è una emergenza umanitaria – ha detto Rossi – e non voglio che altri lavoratori muoiano bruciati vivi”). Sui tagli della sanità: “Il governo ci ha tagliato l’8% delle risorse. Ma la sanità toscana è ancora affidabile, di qualità e accessibile, perchè i 55mila lavoratori del servizio sanitario si sono fatti carico di lavorare di più”. Insomma un bel botta e risposta, fatto di rispetto e concretezza.

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Comunicato stampa di Susanna Cressati,Toscana Notizie