Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Sono arrivati al taguardo in 2800, sono i ragazzi che, nell’anno scolastico 2011-2012 hanno optato perconcludere il proprio percorso formativo conseguendo, all’interno della scuola, una qualifica professionale grazie all’offerta triennale integrata.

“La Toscana è, insieme a Lombardia e Marche,  tra le prime regioni ad avere attuato e concluso il primo trienniodell’offerta formativa integrata fra istruzione e formazione professionale, così come delineato dalla nuova normativa nazionale e regionale. In Toscana, in particolare,abbiamo deciso di salvaguardare le competenze dell’istruzione professionale che rischiavano di andare disperse aseguito dell’ultima riforma, attraverso una forte integrazione fra livello regionale e livello statale, fra scuola e sistema regionale della formazione, garantendo cosìun’offerta univoca, finalizzata, al termine dei tre anni, al rilascio delle qualifiche professionali definite secondo standard regionali”.

L’assessore alle attività produttive, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini ha introdotto oggi i lavori del convegno sul tema “La qualifica nel nuovo modello di istruzione e formazione professionale i Toscana” organizzatoa Palazzo Strozzi Sacrati per fare il punto su questo primo triennio di istruzione e formazione professionale attuato secondo le nuove modalità. Una prima risposta positiva è venuta dagli stessi alunni, ad alcuni dei quali sono stati consegnati proprio stamani gli attestati di qualifica conseguiti. Anche se il tasso di abbandono dei corsi è risultato elevato, chi l’ha portata in fondo è riuscito nel 90% dei casi a prendere la qualifica e si dice molto soddisfatto dell’esperienza, sia dal punto di vista delle competenze acquisite che della crescita personale.

“Dopo la terza media – ha spiegato la vicepresidente e assessore all’istruzione Stella Targetti – i ragazzi possono scegliere di fare il liceo, un istituto tecnico o un professionale, o ancora possono optare per un corso triennale di istruzione e formazione professionale, che è una possibile scelta alternativa all’istruzione secondaria. Spesso, però, il rapporto tra formazione professionale e istruzione è improntato ad una logica di subordinazione della prima alla seconda. Il pregiudizio della nostra tradizione culturale educativa fa fatica a riconoscere il valore formativo di questi percorsi, che invece sono fondamentali perchè aiutano i ragazzi a sviluppare forti competenze professionali, oltre che di cittadinanza: un patrimonio particolarmente importante in un momento in cui la disoccupazione giovanile è oltre il 40%”.

L’offerta regionale di istruzione e formazione professionale in Toscana è partita nell’anno scolastico 2011-2012con l’approvazione deli indirizzi per organizzare i percorsi triennali cui è stato destinato, complessivamente ,un finanziamento di 4,5 milioni di euro l’anno.

La riforma dell’istruzione superiore non ha ricucito la discrasia esistente fra istruzione professionale, di competenza delle scuole e quindi dello Statoe formazione professionale, gestita dalle Regioni. “Sarebbe stato auspicabile – osserva Simoncini – il passaggio delle competenze alle Regioni, in assenza del quale si rischiava una duplicazione degli interventi e di una progressiva dequalificazione degli istituti professionali a vantaggio dei tecnici. Noi abbiamo deciso di premere sull’integrazione e anche di organizzare il percorso triennale con un’offerta integrata, di sussidiaria e complementare, all’interno della scuola”.

La Regione, come è stato ricordato, con la collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale e delle scuole, ha ridisegnato il sistema in coerenza con le scelte strategiche da sempre sostenute, facendo particolare attenzione all’integrazione fra i due canali, garantendo un’offerta univoca, finalizzata, al termine dei tre anni, al rilascio delle qualifiche professionali definite secondo standard regionali.

Due i canali previsti. Il primo, che vede un ruolo complementare da parte delle scuole, si svolge all’interno degli istituti professionali e consiste nella possibilità di acquisire una qualifica professionale regionale, dopo aver superato il terzo anno dei percorsi avviati presso gli istituti statali. L’acquisizione della qualifica può comunque consentire, a chi lo voglia, di continuare il percorso quinquennale fino al raggiungimento del diploma.
Il secondo canale riguarda coloro che, invece, non sono più nella scuola e che potranno comunque conseguire la qualifica frequentando i corsi di formazione professionale organizzati dalle Province. La Regone cura che gli standard dell’offerta e la qualità del personale docente nonché la certificazione finale sia identica per i due canali. L’istruzione e formazione professionale (IeFP) è parte integrante del sistema regionale della formazione professionale di cui la giunta ha avviato il percorso di riforma nelle scorse settimane e che domani vedrà una discussione in consiglio regionale.

A ricevere l’attestato sono stati i ragazzi dell’Isi Pertini di Lucca (CORSO  addetto assistenza e consulenza tirustica), l’agenzia formativa don Facibeni di Firenze (addetto alla preparazione installazione e manutenzione impianti termoidraulici), Istituto professionale Saffi di Firenze (addetto all’approvvigiobnamento, cucina e conservazione e trattamento delle materie prime e alla distribuzione di pientanze e bevande).

Comunicato stampa di BarbaraCremoncini, Toscana Notizie