Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Sara è una giovane geologa. Studia terremoti, frane e vulcani. Grazie a una Borsa di studio della Regione Toscana, da Firenze andrà in Spagna a portare avanti una ricerca basata sull’osservazione della Terra da satellite. Alessia lavora a Arezzo in una scuola di lingue, le hanno offerto un contratto a tempo pieno al termine di un tirocinio di sei mesi, finanziato nell’ambito del progetto Giovanisì. Federico è un ricercatore e grazie a una Borsa Pegaso sta approfondendo gli effetti dell’inquinamento acustico sulla vita delle balene. Per questo ha allestito una piccola nave per una missione scientifica lungo le coste toscane. Lucrezia è di Montevarchi, sta facendo il secondo anno di dottorato grazie ad un contributo della Regione e studia il cervello; andrà all’estero per mettere a punto modelli utili a inquadrare alcuni fenomeni patologici. Valentina, a Livorno, si occupa di accoglienza. Sta facendo un tirocinio formativo in un centro sociale gestito dalla Caritas e questa esperienza, sei mesi con il contributo regionale previsto per il progetto Giovanisì, la sta aiutando a dare una nuova prospettiva alla sua vita professionale.

Le storie, la realtà
Sara, Alessia, Federico, Lucrezia, Valentina sono solo alcuni dei protagonisti delle testimonianze raccolte, in forma di racconto, dai dieci scrittori che Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani, ha pubblicato nel volume Accenti” (e nell’omonimo blog). Sono storie, ma non di fantasia. Sono la dimostrazione del successo del pacchetto rivolto ai giovani, ma anche dell’efficacia delle politiche attuate grazie al programma operativo del Fondo sociale europeo 2007-2013.  “Il Fondo sociale europeo con i suoi 659 milioni di euro in sei anni – afferma l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – è stata ed è una risorsa decisiva per gli interventi della Regione per il lavoro, l’educazione, l’istruzione, il sociale. Il progetto Giovanisì, con i tirocini retribuiti, la legge per l’imprenditoria giovanile e femminile, gli incentivi per l’occupazione e per l’inserimento dei soggetti svantaggiati sono tutti tasselli di un unico mosaico che,soprattutto grazie al Fse, punta a far uscire la Toscana dalla crisi qualificando il suo capitale umano”.

Fondo sociale europeo
L’assessore non ha dubbi. Alla vigilia del Comitato di sorveglianza che farà il bilancio degli ultimi mesi di programmazione del fondo in programma domani a Montecatini Terme, sono questi i risultati che, più dei numeri, danno il senso dell’importanza di questo strumento. “Il fondo sociale europeo agisce sulle persone – spiega Simoncini – per questo è essenziale, in una fase come questa, in cui la recessione ci chiede di attingere al massimo all’intelligenza, alle competenze, ai talenti delle persone e in particolare dei giovani, per costruire un futuro di sviluppo e ridare competitività all’economia e alla società”.

I numeri
Focalizzandosi sui giovani, con in mente queste storie vere, si capiscono meglio i 6.898 tirocini ammessi a rimborso dal giugno 2011 alla fine di aprile, cui si aggiungono i circa 300 praticantati attivati da febbraio. E ancora i 22 mila i partecipanti under 30 ai corsi di formazione professionale della Regione e che usufruiscono delle opportunità legate al diritto allo studio (borse di sudio, progetti trasnazionali). Numeri importanti, che però hanno significato solo a partire dalle persone.

Lavoro e formazione
Sul fronte dell’occupazione, ricorda ancora l’assessore, è sempre grazie al Fondo sociale europeo che si sono finanziati gli incentivi per le imprese che assumono (donne over 30, disoccupati, laureati, dottori in ricerca, persone in mobilità, stabilizzazioni di contratti e termine, lavoratori prossimi alla pensione): nel 2012 sono state 2055 le aziende che ne hanno fatto richiesta per un totale di 3144 lavoratori, a fronte di un impegno finanziario della Regione di oltre 16 milioni di euro. Un altro avviso, rivolto ai soggetti svantaggiati (ex detenuti, disabili, malati psichici, ecc) nel 2012 ha permesso di avviare al lavoro 217 lavoratori per una spese di circa 1 milione di euro. Ma non è tutto. Ci sono infatti gli interventi individuali, finanziati con voucher (buoni servizio per conciliare vita lavorativa e famiglia, borse di studio, carte formative individuali): a marzo erano 41 mila. E poi i percorsi per l’alta formazione e per l’istruzione e formazione tecnica superiore, per citare gli interventi più importanti finanziati e realizzati con successo.

“Abbiamo alle spalle un anno difficile – avverte Simoncini – ma purtroppo la crisi non è finita. Per questo è essenziale valorizzare al massimo l’apporto di queste risorse, essenziali per le nostre azioni, presenti e future. Il Fondo sociale europeo è stato e continua ad essere uno strumento prezioso nell’azione di contrasto dell’emergenza e per la tenuta sociale della regione. Le storie di questi giovani stimolano la fantasia, sembrano romanzi. Ma sono storie vere. Da qui dobbiamo ripartire e con questo spirito dovremo fare di tutto, esercitando un ruolo nel confronto sui tavoli nazionale ed europeo, per garantirci quanto meno le stesse risorse del programma attuale anche per il 2014-2020. E’ una partita aperta che vogliamo giocare a tutto tondo”.

Comunicato stampa di Barbara Cremoncini, Toscana Notizie