Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

“La cooperazione e la promozione dei diritti umani nel mondo ha bisogno di investimenti finanziari, ma anche di investimenti di testa. E di complicità, una virtù straordinaria che tutti dovrebbero imparare” sottolinea l’assessore della Regione Toscana, Riccardo Nencini. Sul palco anche il consigliere regionale Pier Paolo Tognocchi. Davanti a loro trecentocinquanta ragazzi delle scuole superiori arrivati da Pescia e Agliana, San Giovanni Valdarno e Sesto Fiorentino, Pisa, Pontedera, Pontassieve, Bagno a Ripoli e Firenze, tutti al cinema Odeon di Firenze per partecipare alla seconda edizione della giornata regionale per un equo sviluppo globale.

“Si fa cooperazione finanziando progetti e garantendo sostegni – spiega l’assessore – Ma si fa cooperazione anche insegnando a fare ad altri quello che da noi è diventato oramai banale ma banale ovunque non è: formando ad esempio tanti amministratori e funzionari pubblici di paesi africani che stanno cercando di modernizzarsi”. E’ questo l’investimento di idee di una Toscana che ha rapporti con 98 paesi nel mondo, la metà di tutti quelli che esistono, in un pianeta sempre più connesso e in cui si raggiunge Bruxelles da Firenze in poche ore – passi da giganti dagli anni del giro del mondo in ottanta giorni – ma che quasi lo stesso tempo si può impiegare per raggiungere Firenze in auto dalle città attorno, un mondo che si parla attraverso rete e telefonini (2 e 4 miliardi le persone che li utilizzano), globalizzato telematicamente e perfino nel Dna, se è vero quello che sostengono alcuni genetisti per cui, prese tre persone a caso nel mondo, tutte in tremila anni hanno almeno un antenato in comune, ma che “globalizzato nei diritti – ricorda appunto Nencini – ancora non è”.

La giornata per un equo sviluppo nasce da qui e dall’esigenza che i giovani siano consapevoli dei diritti fonadamentali che non a tutti ancora sono garantiti. Per poi provare magari a cambiare le cose. “Viviamo in unico pianeta – si ripete sul palco – anche perché il mondo si sposta qui”. Un mondo intero a portato di mano, fatto di immigrati in fuga o in cerca di lavoro. In Toscana quasi 60.000 ragazzi figli di stranieri frequentano le scuole della regione. Ed è un numero che chiarisce bene come tracciare certi confini non abbia davvero più senso.

Intanto tra coinvolgenti ma meditati intermezzi musicali dell’attore Alessandro Benvenuti che ha da qualche tempo scoperto la musica, accompagnato dal chitarrista Antonio Gabellini, e della libraria e cantautrice fiorentina Letizia Fuochi con Francesco Cusumano, si parla dell’acqua che praticamente è già una risorsa finita. Con Severino Saccardi, presidente della Commissione sull’equo sviluppo globale, con Giorgio Federici, docente dell’Università di Firenze, e con Giancarlo Ceccanti, geologo e rappresentante di una onlus che lavora nei paesi in via di sviluppo per portare l’acqua nelle ‘terre di frontiera’.

“Ci mangiamo ogni anno un pezzo di pianeta – spiegano gli esperti -: i grandi laghi del mondo si riducono sempre di più. Il lago Aral in Kazakistan è praticamente quasi scomparso”. Ad agosto finiamo le risorse rinnovabili, dopodichè per quattro mesi intacchiamo il capitale accumulato.“I paesi ricchi comprano terreni e giacimenti d’acqua nel resto del mondo” si ricorda ancora. Cosicchè il rischio di guerre per l’acqua e la terra diventa evidente.

Cosa fare? Continuare a vivere la propria vita, ma senza perdere di vista ideali e valori. Anche con piccole cose: come riciclare carta di giornali e sacchetti di caffè, spiegano i ragazzi di una scuola di Firenze, per confezionare pacchi di regali ecosostenibili. “Innamoratevi ma diventate partigiani di questa nuova resitenza e non smettete mai di pensare e di agire come uomini liberi” ricordava Antonino Caponnetto, magistrato del pool Antimafia che negli ultimi anni della vita ha frequentato molte scuole. Ed è con questo invito che si conclude la mattinata al cinema Odeon di Firenze.

 

Comunicato stampa di Walter Fortini, Toscana Notizie