Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

“Siamo interessati a una eventuale sperimentazione del Quinto Elemento nelle scuole toscane: le tecnologie possono fare la differenza anche per aggirare le disabilità”. Così Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana con delega a ricerca e istruzione, ricevendo questa mattina, nel suo ufficio di Piazza Duomo a Firenze, Matteo Valoriani, il giovane (26 anni) ingegnere informatico di Figline Valdarno che a luglio scorso, battendo una agguerritissima concorrenza di coetanei da circa 200 Paesi in tutto il mondo, si è aggiudicato “Imagine Cup 2012“, una sorta di Olimpiadi dell’informatica organizzate da Microsoft e sponsorizzate da grandi multinazionali (fra cui Coca Cola).

Insieme ad altri tre giovani colleghi (Daniele Midi, Antonio Vecchio, Antimo Musone, studenti universitari a Roma, Napoli e Salento), Matteo Valoriani ha sviluppato un software (“The fifth element”) con possibili applicazioni pratiche a servizio dei bambini autistici. Il nome del progetto – dice Valoriani -”prende spunto anche da un film di fantascienza, girato da Luc Besson, ma principalmente è stato scelto perché crediamo che ai quattro elementi alchemici, che si diceva costituire il mondo, se ne è aggiunto uno nuovo, permanente, in grado di cambiare la vita delle persone: la tecnologia”.

“Siamo assetati di buone notizie – ha premesso Targetti – e come Regione Toscana cerchiamo proprio di favorire una ricerca, in tutti i settori, capace di portare a sviluppi pratici”. La chiacchierata con il giovane ricercatore, a poche ore dalla Notte della Ricerca, si è sviluppata proprio sul terreno della ricerca (in due anni Regione Toscana ha finanziato 150 borse per dottorati di ricerca) e sull’importanza di sinergie sempre maggiori fra istituzioni pubbliche, università e mondo delle aziende.

Valoriani ha raccontato com’è nata l’idea del software (da una chiacchierata con una sua amica fisioterapista che lamentava il limitato ricorso alle tecnologie nella riabilitazione delle persone con disabilità), in cosa consiste (in pratica un mix fra riconoscimento della voce e riconoscimento del moto che consente ai disabili di interagire attraverso giochi), i suoi possibili sviluppi (nei centri riabilitativi e nelle scuole ma anche in “modalità remota” aiutando chi, per vari motivi, non può rivolgersi a strutture specifiche).

Valoriani, che sta svolgendo un dottorato di ricerca al Politecnico di Milano, ha raccontato l’esperienza australiana: con i tre colleghi, dopo aver passato la selezione nazionale, sono stati invitati a quella finale, a Sidney, classificandosi al primo posto, nella categoria ”Health Awareness Award“, nella gara organizzata da Microsoft: il principale concorso mondiale per gli studenti nel campo della tecnologia.

Del tutto intuibili le ricadute pratiche, sia nel contesto scolastico che in quello socio-sanitario, del software che si intitola come un film di fantascienza (www.fifthelementproject.com). E molto soddisfatta la vicepresidente Targetti che, con l’incontro di questa mattina, ha inaugurato una sorta di filo diretto con i giovani ricercatori toscani. “Ne voglio incontrare molti altri – spiega – anche perché istituzioni pubbliche oggi assai malate proprio sul terreno della credibilità possono imparare una cosa forte dal mondo della ricerca: l’entusiasmo, la voglia di battere le difficoltà, la tenacia nel trovare soluzioni sempre più avanzate ai problemi delle persone”.

“Mi ha fatto molto piacere l’incontro di questa mattina – afferma Valoriani – perché dimostra che anche in Italia si inizia a voler valorizzare l’innovazione e a creare nelle università, spesso scollegate dal mondo industriale, un terreno fertile per la nascita di aziende”.

 

Comunicato stampa di Mauro Banchini, Toscana Notizie