Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

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Sono tre le modalità attraverso cui la tematica della disabilità entra nel progetto Giovanisì.

  1. Giovanisì e Disabilità: un’attenzione trasversale
  2. Le opportunità per i giovani con disabilità all’interno di Giovanisì: cosa c’è e cosa ci potrebbe essere?
  3. Le opportunità per i giovani toscani di entrare in contatto con il mondo della disabilità grazie a Giovanisì.

Giovanisì e Disabilità

Giovanisi è un progetto regionale ‘speciale’ poiché ambizioso ma allo stesso tempo realista: ha l’obiettivo di dare un contributo significativo, anche se sappiamo parziale, ad un cambiamento della condizione giovanile.
Giovanisì non vuole e non può dare soluzioni ma strumenti, vuole essere un grande contenitore dove i giovani possano mettere le proprie domande, insieme alle possibili risposte.
Il progetto passa da tanti ‘luoghi’: dalla possibilità di avere un’istruzione ed una formazione qualificante, dall’opportunità di essere inseriti nel mondo del lavoro, dal coraggio di cerare una propria impresa, dal fare un’esperienza di cittadinanza attiva fino al sentirsi utili in un progetto di crescita personale per arrivare alla costruzione di un futuro autonomo e dignitoso.
Questo processo, ambizioso certo ma fortemente motivato, non può non coinvolgere e includere attivamente i giovani con disabilità toscani che devono poter godere delle stesse opportunità dei loro coetanei.
Per rendere reale questa possibilità il progetto si propone di aprire e implementare delle finestre concrete di opportunità ai giovani con disabilità, ma anche di permettere a più giovani possibile di entrare in contatto con questo mondo e magari investirci per il proprio futuro in un modo diverso e forse più ‘originale’.
Ogni sforzo presente e futuro in questa direzione da parte del progetto Giovanisì passa dall’avere una sensibilità e un‘attenzione trasversale alla tematica, dal raccogliere e diffondere quelle che sono le buone prassi adottate sul territorio toscano e possibilmente replicabili, fino al promuovere esperienze pilota che possano dare il via ad un cambiamento.
Questo vuol dire, in ogni occasione e in ogni sede in cui è possibile (a partire dal sito internet www.giovanisi.it fino ai vari incontri di promozione territoriale), portare avanti un percorso di sensibilizzazione su questa tematica nei confronti dei giovani che il progetto incontra e coinvolge, delle varie organizzazioni e enti che collaborano con lo staff dell’Ufficio tanto quanto nei confronti degli Uffici regionali con cui Giovanisì interagisce.

Le opportunità di Giovanisì per i giovani con disabilità

Uno degli obiettivi principali del progetto Giovanisì è quindi quello di dare l’opportunità a ciascun giovane toscano di intraprendere un percorso di autonomia, sotto vari punti di vista, i più cruciali a nostro parere. Tale opportunità va data a tutti allo stesso modo ed è per questo che da una parte vi sono già delle aperture concrete ai giovani con disabilità per molte azioni del progetto (tirocini, lavoro, servizio civile, agricoltura sociale e autonomia abitativa), dall’altra stiamo lavorando affinchè nuove prospettive si aprano in questo senso (imprenditoria giovanile, studio e formazione, agricoltura).

  • Cosa c’è?

Per quanto riguarda i Tirocini non curriculari cofinanziati, con la Legge Regionale n.32 del 2002 (e successive modifiche e integrazioni fatte a partire dal 2012) la Regione Toscana ha normato in maniera completa e esaustiva la materia dei tirocini non curriculari La Legge ha reso obbligatorio per il soggetto ospitante il rimborso spese di almeno 500 euro mensili lordi per l’attivazione di un tirocinio non curriculare e la Regione Toscana, tramite il progetto Giovanisì, cofinanzia 300 euro mensili dei 500 obbligatori per i giovani tra i 18 e 30 anni (non compiuti)Tra le tipologie di tirocinio vi è quella dei tirocini di inserimento e reinserimento destinati a soggetti disabili di cui alla legge 68/99. Per i giovani con disabilità non esistono limiti d’età circa la possibilità per l’azienda che ospita il tirocinio di accedere al finanziamento della Regione per l’ammontare totale del rimborso pari a 500 euro mensili e il tirocinio può durare fino a 24 mesi. Inoltre al termine del tirocinio, se l’azienda decide di assumere a tempo indeterminato il tirocinante, riceve un incentivo da parte della Regione pari a 10.000 euro.
Con date di attivazione che vanno da maggio 2012 a luglio 2014,  933  persone con disabilità hanno fatto o stanno facendo un’esperienza di tirocinio in aziende toscane e questo è un dato significativo poiché corrisponde a circa l’8% del totale dei tirocini attivati in quel periodo. Tuttavia la misura può essere sicuramente implementata e migliorata. Lo spazio di manovra, alla luce del quadro normativo descritto, risulta buono e lo strumento tirocini come forma di avviamento al lavoro risulta potenzialmente molto valido, per tutti i giovani e in particolare per i giovani con disabilità che più degli altri possono aver bisogno di un percorso di formazione e ‘ambientamento’ nell’ambiente di lavoro.

Per quanto riguarda invece il Servizio Civile, a livello regionale, per i giovani con disabilità la possibilità di accedere ai bandi è ampliata dai 18 ai 35 anni.
E’ necessario che l’apertura presente in questa azione, supportata dal punto di vista della normativa, venga implementata e resa realmente fruibile da parte dei giovani con disabilità che devono essere debitamente informati e avere le stesse opportunità di partecipare ai vari bandi del sevizio civile (regionali e nazionali) dei loro coetanei per essere poi messi nelle condizioni di essere selezionati.
Il Servizio civile permette di fare un’esperienza che può avere un’importanza cruciale nella formazione e nella crescita personale di un giovane e per un giovane con disabilità questa importanza può essere ancora più decisiva perché, se bene strutturata e pensata, può aiutarlo a sentirsi parte di un team e utile nei confronti degli altri.

Per quanto riguarda l’Agricoltura Sociale nel 2012 sono stati avviati percorsi di inserimento lavorativi di giovani con disabilità nelle aziende agricole. Quella tra lavoro agricolo e disabilità, può essere una sinergia molto valida dal momento che, soprattutto per i disabili psichici (giovani affetti da sindrome di Down o autistici) il lavoro manuale e fisico può essere una dimensione di crescita personale e lavorativa importante che mette risalto le qualità e la produttività del giovane stesso in un contesto compatibile con la propria disabilità poiché all’aria aperta e in un’ambiente libero.
A dimostrare la bontà di questa sinergia il fatto che sono state presentate e accettate dall’Assessorato all’agricoltura ben 133 domande per un totale 356 persone accolte per il miglioramento della loro autonomia e capacità tramite lo svolgimento di esperienze in attività rurali. Tra i progetti finanziati ben 54 sono stati presentati da aziende agricole, tra i 356 beneficiari 187 sono persone con disabilità psichica con età inferiore a 40 anni e 44 sono persone con problemi di autismo.

Tra gli aspetti chiave del progetto Giovanisì c’è sicuramente quello della Casa. La Regione Toscana, tramite un primo bando sperimentale scaduto il 31 gennaio 2012, ha stanziato dei fondi con l’obiettivo di dare un contributo economico ai giovani che vivono nel nucleo familiare d’origine in Toscana e decidono di andare a vivere in affitto e quindi costruirsi un’autonomia abitativa.

Con il bando successivo (2013) è stata introdotta una premialità per i giovani con disabilità che hanno fatto e faranno domanda. Grazie a questo elemento, 14 giovani con disabilità hanno fatto richiesta del contributo affitto per questo bando e stanno quindi beneficiando di questo contributo.  Dal punto di vista logistico ci rendiamo conto che l’introduzione di una premialità probabilmente non è uno strumento sufficiente per incoraggiare un giovane disabile a scindersi dal punto di vista abitativo rispetto al nucleo d’origine e sarebbero auspicabili incentivi ulteriori come ad esempio un contributo economico maggiore o forme di accompagnamento in questo percorso di autonomizzazione (ad esempio con l’aiuto un giovane che presta servizio civile nell’area disabilità). Queste idee sono in fase di discussione ma necessitano di un cambiamento che è prima di tutto culturale.

Tra gli aspetti chiave per la costruzione di un futuro autonomo e dignitoso c’è sicuramente quello del Lavoro. Questo vale per ogni giovane ma soprattutto per un giovane con disabilità che più di un suo coetaneo può avere bisogno di essere guidato in un percorso di avviamento lavorativo e specializzazione per imparare a “fare un mestiere” e nel farlo sentirsi utile e appagato.
Annualmente vengono attivati l’Avviso pubblico per la concessione di aiuti a favore di imprese a sostegno dell’occupazione e soprattutto l’Avviso per l’inserimento lavorativo di persone in condizioni di svantaggio sul mercato del lavoro. Grazie a questo avviso vengono attivati degli incentivi specifici dedicati alle persone con disabilità e l’obiettivo è quello di sostenere sia assunzioni a tempo indeterminato che assunzioni a tempo determinato (durata minima 3 mesi). Gli incentivi sono di tre tipologie: economici per i datori di lavoro, voucher formativi per percorsi di qualificazione e riqualificazione delle persone assunte e voucher di conciliazione destinati all’acquisto di servizi di cura per minori, anziani e disabili.
Per l’annualità 2013 sono state presentate domande per circa 100 lavoratori appartenenti alla categoria “persone con disabilità”. Il numero è significativo, soprattutto in relazione al momento di crisi delle aziende e alle difficoltà con le quali ora queste assumono nuove persone. Proprio per questo l’Ufficio Giovanisì collabora con gli Ufficio regionali competenti per diffondere nel modo più capillare possibile l’informazione rispetto ai possibili beneficiari di questo bando che sono tanto i datori di lavoro che le persone che possono essere assunte con queste tipologie di incentivi.

  •  Cosa ci potrebbe essere?

Rispetto al grande tema del Lavoro sono in fase di discussione forme di intervento non solo di tipo economico ma piuttosto di carattere culturale e formativo, che coinvolgano le aziende e le incentivino ad assumere giovani con disabilità, non solo per sgravi fiscali già previsti dalla normativa nazionale e regionale, ma perché realmente convinte che possano essere una risorsa valida e concreta.
Un’idea di questo tipo parte dal presupposto che i giovani disabili, se inseriti in un contesto lavorativo positivo, compatibile con la propria disabilità e se le loro qualità sono messe in risalto nell’attività che svolgono, possono davvero dare un contributo alle aziende dove operano.
Inoltre il diritto al lavoro delle persone con disabilità (sancito dall’art. 38 della Costituzione Italiana e dall’art. 27 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità) e dei giovani in particolare, è e rimane il punto da cui partire per iniziare qualsiasi percorso di inclusione e partecipazione attiva.

Le opportunità per i giovani toscani di entrare in contatto con il mondo della disabilità

Giovanisì, direttamente o indirettamente, coinvolge e interagisce con migliaia di giovani.
Alcuni di loro sono già sensibili alla tematica della disabilità, altri non lo sono perché semplicemente non hanno mai avuto occasione e il loro percorso di vita non li ha mai portati a contatto con questo mondo.
Obiettivo del progetto può quindi essere quello di far entrare in contatto i giovani con il mondo della disabilità e creare le occasioni perché interagiscano con le persone con disabiltà: se per alcuni potrebbe essere solo un momento di riflessione e crescita, per altri può trasformarsi in un settore in cui investire le proprie energie e il proprio futuro. Questo può essere fatto a livello generale e specificatamente per una serie di azioni.

Una possibile sinergia da valutare e implementare per collegare il mondo giovanile a quello della disabilità è quella tra Servizio Civile e Studio e Formazione.
Da una parte, i servizio civilanti che operano o hanno operato con le persone con disabilità potrebbero, una volta terminato l’anno di servizio civile, decidere di specializzarsi nel settore e investire il proprio futuro su questo. In questo senso si potrebbe creare un percorso facilitato (crediti all’accesso, contributo economico, priorità etc.) per i giovani che hanno fatto il servizio civile nell’ambito della disabilità e intendono intraprendere un percorso di formazione specializzato come quello di Operatore Socio-Sanitario o Educatore professionale.
Approfondendo il tema Studio e Formazione, altra possibilità potrebbe essere quella di fornire, indipendentemente dal servizio civile, delle agevolazioni (tramite voucher o prestiti facilitati) per intraprendere corsi di specializzazione nel settore della disabilità.
Sotto l’aspetto della Casa e in particolare nell’ambito delle barriere architettoniche si potrebbe sicuramente puntare sul tema dell’accessibilità provando a pensare a delle forme di agevolazione e incentivi per i giovani che operano degli investimenti mirati a rendere accessibili le proprie abitazioni, ma anche i luoghi pubblici (nel caso di giovani imprenditori ad esempio).
Infine vale la pena sottolineare come nel bando di Sostegno al primo insediamento per giovani agricoltori (2012), nella valutazione della domanda di aiuto e in particolare sotto l’aspetto della qualità degli investimenti, è stato attribuito un punteggio ulteriore in funzione dell’incidenza percentuale sul totale degli investimenti (uguale o maggiore del 30%), sul totale degli investimenti ammissibili, di quelli finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Questo aspetto, già presente, potrebbe essere implementato nel futuro.

Accessibilità del sito web

L’ufficio Giovanisì sta lavorando per rendere il portale di Giovanisì sempre più conforme e in linea coi 22 requisiti della Verifica Tecnica (D.M. 8/7/2005 – Allegato A) della Legge 4/2004 – Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici.
Al seguente link https://giovanisi.it/vademecum-accessibilita/ sono elencati i 22 punti di controllo con indicati gli interventi fatti e lo stato di accessibilità di giovanisi.it.