Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Maggiori tutele per i giovani toscani impegnati nel servizio civile regionale, possibilità da parte della Regione di presentare progetti, modifica della struttura dell’albo regionale. Sono solo alcune delle modifiche apportate alla legge regionale che disciplina il servizio civile regionale, la numero 35 del 2006. Nell’ultima seduta di giunta è stata varata una proposta di legge.

“Dopo 5 anni dall’approvazione – ha spiegato l’assessore regionale al welfare Salvatore Allocca – è scaturita l’esigenza di introdurre alcune modifiche per risolvere alcune criticità. Abbiamo deciso anzitutto di garantire più tutele a ragazze e ragazzi, in caso di maternità o infortuni, di rendere l’orario più flessibile, di unificare il compenso, di modificare la struttura dell’albo regionale, di snellire e semplificare l’attività della consulta, di potenziare lo svolgimento del servizio all’estero. La Regione, di fronte alla riduzione delle risorse per il servizio civile nazionale, ha messo a disposizione risorse importanti per consentire a circa 2500-3000 giovani toscani ogni anno di poter accedere al servizio”.

La prima modifica da segnalare è quella che introduce misure a garanzia dei giovani, come la tutela della gravidanza e dell’infortunio in servizio, nonché una maggiore flessibilità dell’orario di servizio. Per i progetti all’estero è prevista la copertura assicurativa anche per i danni subiti fuori dall’orario di servizio, per tutto il periodo di permanenza all’estero.

Altra novità è la possibilità, che viene consentita all’amministrazione regionale, come del resto avviene per tutti gli altri enti pubblici presenti sul territorio, di ospitare giovani in servizio  all’interno della propria organizzazione. Alla Regione viene poi riconosciuta la facoltà di presentare progetti, per particolari esigenze di carattere regionale, e selezionare successivamente gli enti che dovranno attuarli.

Per quanto riguarda l’albo regionale, anzitutto viene ridotta da tre ad un anno l’ attività continuativa che gli enti devono fare per potervi essere iscritti. Viene poi estesa la facoltà di iscriversi anche alle articolazioni territoriali presenti in Toscana, di enti pubblici e privati a carattere regionale. Vengono quindi individuate tre distinte categorie di enti sulla base sia delle sedi di attuazione dichiarate che della presenza di uno o più coordinatori dei progetti. Questo per facilitare la verifica dell’esatta natura giuridica dell’ente ma anche per riequilibrare il divario esistente fra gli enti appartenenti a categorie diverse, in relazione al numero di progetti che possono presentare per ciascun bando.

Tra le altre misure introdotte, la riduzione dei termini del procedimento prevedendo un tempo massimo a disposizione degli enti interessati per le selezioni dei giovani e la pubblicazione delle graduatorie direttamente sui propri siti internet, una regolamentazione più precisa e puntuale dello svolgimento del servizio civile regionale all’estero, il ricongiungimento del piano regionale per il servizio civile nella programmazione socio-sanitaria della Regione, all’interno del PISSR, la revisione della composizione della consulta regionale (ridotto il numero dei componenti da 30 a 15)  anche attraverso l’introduzione di un rappresentante regionale, a far da tramite fra Regione e consulta stessa.

Comunicato stampa di Federico Taverniti, Toscana Notizie