Giovani agricoltori crescono

Pacchetto Giovani: l’opportunità regionale raccontata da alcuni dei beneficiari di Giovanisì

 

Un ritorno alla terra tra tradizione e innovazione, provando ad unire la saggezza del passato e la tecnologia del presente. Non è scontato che un giovane decida di intraprendere il proprio percorso imprenditoriale nel campo dell’agricoltura, eppure molti giovani toscani hanno scelto di farlo, con entusiasmo, credendo nei propri sogni e progetti.

 

Per supportare questi giovani  agricoltori di domani, la Regione Toscana promuove il bando PACCHETTO GIOVANI –Aiuto all’avviamento di imprese per giovani agricoltori , che rientra nell’ambito di Giovanisì, (scopri di più al seguente link), per aiutarli, tutelarli ed incentivarli, in modo tale da trasformali in imprenditori consapevoli e attrezzati.

È quello che sono diventati o stanno diventando, accumulando sempre più esperienza, alcuni dei giovani beneficiari dell’opportunità regionale che hanno raccontato la loro esperienza su Accènti.

Guido, ad esempio, ha scelto di diventare imprenditore agricolo per il forte legame con la sua terra d’ordine, la montagna pistoiese. La sua azienda si occupa di colture e prodotti tradizionali come olio, vino e miele, ma è specializzata nella coltivazione di una spezia assai pregiata, lo zafferano, che viene coltivata come si faceva una volta, nel rispetto della tradizione.

Silvia, invece, ha recuperato le vecchie serre del nonno per creare un’azienda specializzata nella produzione di farine per celiaci. La scelta di specializzarsi in quel campo non è stata dettata esclusivamente dal fatto che imprese come la sua non erano presenti sul territorio di Arezzo, ma anche dalla celiachia della sorella.

Anche Valentino ha deciso di prendere in mano l’azienda che la sua famiglia tramanda da generazione in generazione dal 1700 ad oggi, portando un contributo “giovanile” fatto di rifiniture e innovazione.

Avevo sempre covato l’ambizione di creare una mia impresa agricola

Carlo, invece, ha pensato a un’azienda agricola che potesse anche essere un laboratorio di cucina (la sua grande passione). Così, non solo si occupa della coltivazione e produzione di prodotti locali biologici (perché il futuro, come ama dire lui, è nel cibo sano), ma produce anche marmellate, salse, farine e cereali.

Nel grossetano, invece, comincia la storia di Katia, che si è trasferita in toscana 10 anni fa per intraprendere una nuova avventura imprenditoriale insieme al marito, acquisendo l’azienda (naturalmente agricola) di famiglia. L’investimento, sostenuto anche grazie al contributo regionale ottenuto, ha permesso alla loro impresa – specializzata nella produzione di vino – di innovarsi e di guardare con fiducia anche al mercato estero.

 I sogni sono fatti per le persone coraggiose, per gli altri ci sono i cassetti

Sull’allevamento ha invece puntato Niccolò, che insieme ai suoi soci ha fondato una società agricola specializzata nell’allevamento di suini e ovini. Tutto questo non prima di essersi laureato in agraria e aver vissuto per un anno a Sidney, in Australia, dove si è confrontato con una realtà più coraggiosa e dinamica da un punto di vista imprenditoriale, tanto da spingerlo a tornare in Italia e avviare il proprio progetto.

Coraggio che ha dimostrato anche Valentina, la quale ha abbandonato la carriera di avvocato per intraprendere quella che per lei era una vera e propria vocazione: l’agricoltura. Ha acquistato una vecchia azienda agricola, rimettendola a nuovo, e ha puntato sulla diversificazione di coltura, ma anche di attività, creando all’interno della propria azienda un laboratorio per trasformare i propri prodotti, un agriturismo (ricavato da un vecchio frantoio) e persino un “Giardino dei Profumi”, un vero e proprio laboratorio di agricoltura sociale rivolto ai ragazzi diversamente abili.

Oggi ci definiscono imprenditori agricoli, ma è necessario mantenere l’amore per la terra tipico del contadino

L’impegno nel sociale caratterizza anche la storia di Camilla e della sua società agricola di Arezzo. Ex educatrice, ha deciso insieme al marito di cogliere l’opportunità offerta da Giovanisì per riprendere in mano la passione per l’agricoltura che coltiva da una vita, proponendo fin da subito percorsi con anziani e persone disabili del territorio.

Una scelta un po’ diversa è quella che ha fatto invece Luca, che di lasciare la sua terra d’origine, la Lunigiana, proprio non ne voleva sapere. Così si è rimboccato le maniche e ha deciso di puntare su agricoltura e turismo, risistemando la casa della nonna, aprendo un agriturismo incastonato in una natura incontaminata che ha un nome evocativo: “L’Eremo dei poeti”.

Anche per Francois investire su un’impresa agricola è stata una scelta di forte cambiamento, coincisa con un nuovo inizio sui Colli Apuani dove, insieme alla moglie Jaqueline e ai figli, ha portato anche una nuova coltura: l’albero di Moringa, diffuso nel suo paese d’origine il Burkina Faso, e ottimo alleato contro il dissesto idrogeologico.

Storie molto diverse tra loro, accomunate però da un’unica passione: quella per la terra e per il territorio toscano. E rese possibili grazie alla caparbietà di giovani decisi a inseguire un sogno e costruire il proprio futuro.