Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani
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039ed3066e14f7c76e9f0d9aeec504d0Con la piattaforma Teach4Learn gli alunni possono scambiare le proprie conoscenze e aiutarsi a vicenda a costo zero

Ricomincia la scuola e torna il dramma della fisica, della matematica, del greco antico? Ogni anno decine di migliaia di studenti sono costretti a far investire alle famiglie consistenti somme di denaro in ripetizioni scolastiche, torna lo spettro dei debiti formativi, dei voti bassi, delle vacanze accorciate per studiare (o almeno dello spauracchio, che poi si passino davvero sui libri è da vedere…), ma intanto i soldi per le lezioni sono stati spesi, e i libri sono sempre più cari, e far tornare i conti è ogni mese più dura. Ma da quest’anno c’è un social network che promette di risolvere il problema (o almeno di alleviarne il peso), si tratta di Teach4Learn: la piattaforma ideata da un gruppo di ragazzi toscani dove chiunque può iscriversi gratuitamente mettendo a disposizione le proprie conoscenze in cambio di una o più ore di lezione.

L’intuizione di Paolo Balloni – geometra di Massa Carrara che ha coinvolto alcuni suoi amici programmatori nella costruzione del portale – è che “ognuno di noi sa o sa fare qualcosa e vorrebbe sapere o vorrebbe saper fare qualcos’altro; da qui l’idea di creare uno strumento in cui le persone possano depositare il bagaglio delle proprie competenze in attesa che qualcuno li contatti per imparare qualcosa.”

Sul sito si contano già 8932 utenti, 536 discipline e 76 guide. La quantità dei saperi e delle materie disponibili è già impressionante: si va dalle lezioni di flauto traverso alla psicologia, dal ricamo al marranzano – lo scacciapensieri siciliano – il tutto naturalmente passando per la matematica, il latino e il greco antico. L’opportunità di far incontrare domanda e offerta di saperi a costo zero promette di rivelarsi davvero rivoluzionaria. Per scambiare le proprie conoscenze il meccanismo è semplice: ci si iscrive e si indicano le materie che si vorrebbero insegnare e quelle che si è interessati ad approfondire. A questo punto gli allievi possono contattare i maestri e accordarsi sugli orari di lezione, che a seconda dei casi si terranno faccia a faccia, via Skype oppure in chat. I corsi si pagano in TeachCoin, una moneta virtuale introdotta per rendere più facile il baratto, e agli insegnanti basta un’autocertificazione: verrà confermata o smentita dalla valutazione degli utenti, alla fine di ogni corso infatti verrà inviato un feedback per valutare la bontà dell’insegnamento.

Considerando che secondo una stima dell’Unione nazionale consumatori i costi orari per le ripetizioni arrivano ormai a circa 625 euro a famiglia, è davvero misurabile il potenziale di risparmio che può scaturire da un’intuizione come quella di Teach4Learn.

Articolo di Federico di Vitawww.intoscana.it