Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani
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368932e3d04c9ac1359353c3fdb76d7fVentisei laboratori e un centinaio di ricercatori: questi i numeri positivi e in crescita del distaccamento pratese dell’Università di Firenze.

È destinato a chiudersi con tre milioni di ricavo il bilancio del 2015 del Pin, il Polo Universitario della città di Prato. Il risultato estremamente positivo del distaccamento dell’ateneo fiorentino sarà completamente rinvestito nelle attività del centro, come previsto dallo statuto dell’istituzione.

“Senza questa capacità di autofinanziamento – afferma Maurizio Fioravanti, presidente del Pin – i nostri bilanci non avrebbero potuto rimanere in equilibrio. Senza la nostra reazione alla crisi, il Pin avrebbe pesantemente subito l’impatto della drastica riduzione dei contributi pubblici”.

Fanno parte del Pin 26 laboratori di ricerca, il cui obiettivo è puntare a un’innovazione tecnologica capace di produrre utili economici. Nella struttura lavorano circa un centinaio di ricercatori, sia giovani laureati che esperti, mentre sono 78 le imprese pratesi coinvolte a vario titolo nei progetti del centro.

I ricavi derivano per il 58% dall’area di ingegneria, sia dalle sue applicazioni più innovative (quali l’ICT, la digitalizzazione e la logistica), che da quelle classiche. Per il 30% sono frutto del lavoro del pool di Scienze sociali ed economiche, concentrate principalmente in progetti di inclusione sociale, emersione del lavoro nero e promozione della sicurezza. Il restante 12% degli utili si deve al settore chimico, che si concentra in particolare sul recupero e la valorizzazione degli scarti dei processi industriali.

La presentazione del bilancio è stata l’occasione per annunciare l’accordo di una collaborazione tra il Pin e il Parco scientifico e tecnologico di Prato (ex Creaf). La proposta prevede il trasferimento di quattro laboratori negli spazi collocati in via Galcianese, in cui lavoreranno una trentina di ricercatori. Inoltre saranno realizzate la seconda galleria del vento e un canale per lo studio del moto ondoso.

Fonte: www.intoscana.it