Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani
Blog

Il progetto incentrato sulle “smart factories” dell’Università di Firenze è stato finanziato dal programma dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione

Nelle fabbriche intelligenti del futuro si potrà monitorare l’efficacia dei processi produttivi con dispositivi come Google Glass, misurare in tempo reale le proprie prestazioni, affrontare e risolvere le problematiche lavorative attraverso un’avanzata intranet e una piattaforma arricchita dai contributi della community aziendale. È questo l’orizzonte verso il quale è proiettato “Fact4Workers”, il primo progetto dell’Università di Firenze ad essere finanziato nell’ambito di Horizon 2020, il nuovo programma quadro europeo per la ricerca e innovazione.

Il consorzio vincitore del bando è composto da quindici soggetti provenienti da otto diversi paesi europei ed è coordinato dal Virtual Vehicle Research Center di Graz (Austria). Il progetto è iniziato nel novembre scorso e avrà durata quadriennale. Il finanziamento ammonta a 8 milioni e 500mila euro e circa il 5% andrà al gruppo di lavoro coordinato da Gianni Campatelli, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’ateneo fiorentino.

“Il progetto – spiega Campatelli – riguarda in particolare l’industria manifatturiera e si propone di rivedere l’ambiente produttivo mettendo al centro dei processi produttivi il singolo operatore. Si tratta del principio dell’empowerment. Maggiore consapevolezza dei processi produttivi significa maggiore autonomia, motivazione e senso di responsabilità. Di conseguenza anche un rendimento migliore. In questa prospettiva il ruolo delle nuove tecnologie è determinante. Attraverso un ambiente ICT pervasivo il singolo operatore potrà accrescere le proprie competenze, la propria autonomia ed in generale aumentare la soddisfazione per il compito svolto ”.

Nei prossimi mesi i ricercatori dell’Università di Firenze si recheranno negli stabilimenti industriali delle aziende partner del progetto per compiere un’analisi della fisica del processo produttivo ed esamineranno i dati aziendali per ricercare “buone pratiche” e “storie di successo”. Tale ricognizione sarà funzionale alla realizzazione di un “sistema intelligente” che fornirà in rete soluzioni ottimali alle varie esigenze legate alla produzione.

 

Fonte: www.intoscana.it