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Stasera a Massa dalle ore 21 dieci ricercatori del Centro Piaggio dell’Università di Pisa e dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova raccontano le loro storie aiutati dagli “amici” robot

A Massa arriva la “Scienza a km 0” con i robot inventati al Centro Piaggio dell’Università di Pisa e all’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. L’appuntamento è per stasera venerdì 25 luglio, alle ore 21, nel cortile di Palazzo Ducale.
Dieci ricercatori del mondo della robotica provenienti da Europa, America, Medio Oriente e Asia, sono pronti a raccontare le loro esperienze mostrando al pubblico i loro robot.

C’è l’umanoide CoMan che cammina e mantiene l’equilibrio se viene spinto. C’è la mano robotica SoftHand che afferra gli oggetti quasi come una mano umana. Il robot Qbmate cammina in maniera “naturale”, mentre il quadrupede HyQ supera gli ostacoli, cammina a trotto e s’impenna come un cavallo. Fino ai sensori tattili Phantom che trasmettono alle mani le sensazioni di differenti superfici, che siano lisce o rugose.

La rassegna, organizzata dal Comune di Massa e patrocinata della Provincia di Massa-Carrara, sarà introdotta dal prof. Antonio Bicchi. “La nostra idea – spiega il professore – è quella di presentare il mondo della ricerca in robotica nei suoi aspetti di molteplicità di discipline e di globalità, ma parlare anche dei legami che nascono tra la cultura locale e quella dei tanti diversi paesi di provenienza. I nostri ricercatori dimostreranno come non è detto che i cervelli debbano fuggire dal nostro Paese, ma che la ricerca di qualità in Italia è un elemento di attrazione per giovani scienziati che – chiude Bicchi – vengono da tutto il mondo per formarsi e per produrre innovazione”.

I giovani ricercatori che saliranno sul palco sono: Enrico Mingo Hoffman (Italia), Kamilo Melo (Colombia), Arash Ajoudani (Iran) e Sasha Blue Godfrey (USA), Nikos Karavas (Grecia), Carlos Mastalli (Venezuela), Alexandra Velasco Vivas (Ecuador e Colombia), Manuel Bonilla (Messico), Yong Tae Kim (Sud Corea), Emmanuel Bernuau (Francia).

 

Articolo di Samuele Bartolini, www.intoscana.it