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Giunto al rush finale il progetto internazionale “Teraflux” che ha impegnato 150 ricercatori coordinati dal professor Roberto Giorgi dell’Università di Siena

I computer del futuro saranno sempre più verdi, affidabili e garantiranno grandi performance, insomma dei veri e propri “supercomputer”, come rivelano i risultati del progetto europeo “Teraflux”, che ha coinvolto per cinque anni circa 150 ricercatori da tutto il mondo coordinati dal professor Roberto Giorgi del dipartimento di Ingegneria dell’informazione e scienze matematiche dell’Università di Siena. Insieme hanno esplorato le massime potenze di calcolo dei computer e dei sistemi di embedded.

“Teraflux sta cambiando il modo di realizzare software e hardware dei futuri computer – ha sottolineato il professor Giorgi – Tra i maggiori risultati scientifici che abbiamo ottenuto, la dimostrazione di nuove tecniche architetturali che permettono di continuare ad eseguire programmi anche in presenza di guasti nei processori o nelle interconnessioni, superando così una delle maggiori limitazioni per realizzare i futuri computer ad altissima efficienza energetica.”

Il lavoro scientifico, finanziamento da parte del programma FET (Future Emerging Technologies) dell’Unione Europea, ha condotto ad oltre 90 pubblicazioni, con una partecipazione di ricercatori provenienti da 11 diversi centri di ricerca. L’obiettivo del progetto era quello di studiare soluzioni per rendere i futuri chip, che conterranno da 1000 a 10000 processori, più facilmente programmabili, più affidabili e semplici da realizzare.

“I risultati sono applicabili a 360 gradi su ogni tipo di computer futuro, dal più piccolo al più grande, così come oggi negli smartphone stiamo usando soluzioni pensate venti anni fa per i supercomputer” diceGiorgi. La chiave di volta di Teraflux si basa sui principi cosiddetti “dataflow”, che consentono di migliorare notevolmente i consumi energetici.

 

Fonte: www.intoscana.it