Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani
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Il progetto di Simona Bosco, post dottoranda alla Scuola Superiore, è stato finanziato dal Miur

È possibile una gestione intelligente, si potrebbe dire “smart”, dei sistemi agricoli, con una particolare attenzione a tecniche di lavorazione che non comprendano l’uso di mezzi chimici di sintesi, arrivando poi a valutare le proprietà nutraceutiche? La sfida è stata lanciata da Simona Bosco, post dottoranda al Laboratorio “Land Lab” dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ed ha già ricevuto il riconoscimento dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca, che ha valutato in maniera così positiva il progetto da inserirlo fra quelli finanziati nell’ambito del bando “Firb”, “Futuro in ricerca”.

L’obiettivo del progetto è rendere possibile l’integrazione tra i sistemi di coltura conservativi e quelli integrati e biologici in differenti scenari, sviluppando macchine e definendo strategie innovative, per applicare tecniche di lavorazione anche senza ricorrere all’uso di mezzi chimici di sintesi.

“Come sistemi colturali prenderemo in esame i seminativi e le coltivazioni ortive di pieno campo, i fruttiferi – spiega Simona Bosco – verrano realizzati prototipi di macchine innovative ritenute indispensabili per implementare sistemi conservativi ad alta efficienza energetica, confrontando anche diversi itinerari tecnici. L’effetto ambientale dei sistemi posti a confronto sarà valutato soprattutto attraverso lo studio delle emissioni di gas serra, il bilancio dei nutrienti, la conservazione della qualità del suolo, la fissazione biologica dell’azoto, la conservazione della risorsa idrica. La qualità finale delle produzioni – conclude la ricercatrice – sarà valutata attraverso l’analisi delle loro proprietà nutraceutiche”.

Fonte n0tizia www.intoscana.it