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150mila persone al corteo di Libera

Migliaia di persone – si stima siano circa 150mila – hanno partecipato ieri a Firenze al corteo organizzato da Libera in occasione della diciottesima edizione della “Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie“. Una marcia contro la criminalità partita dalla Fortezza da Basso e giunta nello spazio antistante allo Stadio Artemio Franchi, al Campo di Marte. Qui, su un palco, sono state nominate, una ad una, tutte le vittime della mafia.

La giornata tradizionalmente si svolgeva ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, ma quest’anno è stata anticpata al sabato 16 marzo per favorire la massima partecipazione di tante persone arrivate da tutta Italia. In Toscana sono giunti infatti 600 pulmann e un treno speciale dalla Liguria. Presenti circa seicento familiari delle vittime, in rappresentanza di un coordinamento di oltre 5000 familiari.

La scelta di Firenze non è casuale: la città è stata infatti sfregiata dalla strage di via Georgofili, nella notte del 26 e 27 maggio 1993. Firenze è poi la città adottiva del grande Nino Caponnetto – di cui è appena trascorso il decennale della morte – “padre” del pool antimafia di Falcone e Borsellino, ha dato i natali a un altro valoroso magistrato, Pier Luigi Vigna, da poco scomparso, nonché al giudice Gabriele Chelazzi – morto anni fa – che ha lavorato tanto su via dei Georgofili e al quale si devono molti dei risultati dell’inchiesta. Ma a Firenze nasce anche don Lorenzo Milani – che a Calenzano promosse quelle “esperienze pastorali” tradotte nell’utopia di Barbiana – e toscano di Santa Fiora, alle pendici del monte Amiata, è padre Ernesto Balducci, che a Firenze ha vissuto per molto tempo.

Ma la scelta di Firenze ha anche un valore simbolico: la città è sinonimo di quel Rinascimento che ha prodotto opere di raro ingegno e bellezza nell’ambito delle arti e della letteratura, della scienza e del pensiero politico.

Nel pomeriggio si sono svolti 17 seminari tematici dalla corruzione al doping, dall’intreccio mafia e politica all’ ecomafie, dall’educazione ai beni confiscati, dall’ informazione all’ etica delle professioni. Sono previsti sette spettacoli teatrali.

E il 21 marzo, primo giorno di primavera, per ribadire che quel giorno sia istituita a livello nazionale la “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie” in centinaia di piazze, parrocchie, strade, scuole, consiglio comunali di tutto il paese presidi di Libera, associazioni, scout, movimenti, studenti, comunità ecclesiastiche si raduneranno per rileggere quel interminabile elenco dei 900 nomi vittime delle mafie.

 

 

Fonte: articolo di Elisabetta Vagaggini, www.intoscana.it