Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani
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Grazie al contributo della Camera di Commercio arriva il programma a sostegno dei talenti toscani

Con l’anno accademico 2012-2013 Polimoda avvia un nuovo programma pluriennale di borse di studio sostenuto dalla Camera di Commercio di Firenze, che ha aumentato fino a 250mila euro la propria quota associativa all’istituto per favorire questo progetto di formazione specialistica. Il programma si chiama “La moda va in borsa” e si rivolge ai giovani toscani residenti nell’area di Firenze, Prato e Pistoia.

Per il primo anno accademico le borse, che coprono tra il 50% e l’80% della retta annuale, sono sei per i corsi post-diploma (triennali) e tre per i master. “Siamo grati all’impegno che la Camera di Commercio di Firenze ci conferma – ha detto Ferruccio Ferragamo, presidente Polimoda – Per questo ci è sembrato naturale utilizzare parte di questa quota associativa per contribuire concretamente alla causa, offrendo ai giovani delle province toscane di Firenze, Prato e Pistoia l’opportunità di accedere ad alcuni dei nostri migliori percorsi di formazione”.

In futuro ogni anno accademico verranno istituite nuove borse di studio, selezionando i corsi che formano i profili più richiesti dalle aziende. “La Camera di Commercio di Firenze per l’anno in corso ha deciso di investire oltre un milione di euro a sostegno della formazione – ha detto Vasco Galgani, presidente della Camera di Commercio di Firenze – per rieducare i giovani al lavoro manuale, riportando al centro dei processi produttivi l’inimitabile manualità dell’artigiano toscano, perché soltanto questo nostro surplus qualitativo sembra poter essere durevole garanzia di competitività anche nel mondo globalizzato”.

La Camera di Commercio di Firenze destinerà una cifra pari a quella versata al Polimoda (250mila euro) alla scuola superiore di tecnologie industriali (SSTI) e alla scuola di scienze aziendali; altri 400.000 euro saranno destinati all’Itis Leonardo da Vinci per finanziare il rinnovamento dei laboratori.

Fonte: www.intoscana.it