Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani
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4120604714_64a7a13da2_mI due artisti alla seconda giornata di Filigrane, al Saschall a Firenze

Paola Turci: «I giovani? In Italia la politica ha altro cui pensare»

Niccolò Fabi: «Dall’esterno possono arrivare stimoli. Mai obiettivi imposti»

Verso le 10 e mezza nell’atrio del Saschall si crea improvvisamente una piccola folla di ragazzi. Una parte almeno di quelli che non si sono già accomodati nell’arena centrale, in attesa dell’inizio dell’incontro principale. Ci sono Paola Turci e Niccolò Fabi che, al bar, si bevono un caffè. Posto ideale per fare due chiacchere.

«In Italia la politica, in questo momento, ha altro a cui pensare», attacca Paola Turci. «Una risorsa fondamentale come i giovani, il futuro di ogni paese, è lasciato all’associazionismo. E questo la dice lunga su come nel nostro paese sia diventato difficile rapportarsi con le regole. A me piacerebbe invece – incalza la cantautrice – che il governo agisse in modo determinato per restituire situazioni in grado di stimolare i giovani, il loro talento. A partire dalle scuole medie. E’ questo il livello dove si dovrebbe insegnare davvero l’arte, la poesia, la musica, la pittura. L’arte come strumento terapeutico, la medicina per il nostro paese». I giovani di oggi si sentono delusi dalle amicizie. Ma hanno riscoperto la politica. “Dispiace pensare a persone isolate e chiuse – aggiunge Paola Turci – Questo ha probabilmente a che fare con uno stato d’animo che ti porta a non provare sentimenti. E la politica è sentimento. Ma in questo momento secondo me è stata uccisa per far spazio all’individualismo e alla sete di potere».

Ricette per uscirne? «Per i giovani – conclude – è arrivato il momento di agire, di opporsi a questa perdita di valori, in modo pacifico ovviamente, ma determinato. Dare un segnale forte ai grandi, a chi spinge i bottoni, seduto sulle poltrone che contano. La Regione, le istituzioni, possono fare molto, mettere le risorse, decidere cosa si fa nelle scuole».

Guidare i giovani è ancore possibile? «Dall’esterno – dice Niccolò Fabi – possono arrivare direzioni, indirizzi. Ma non obiettivi imposti, obbligati». Secondo lui la musica può diventare un veicolo importantissimo. «Può aiutare i ragazzi a confrontarsi, a stimolarsi reciprocamente. Un momento di grande unione. Mi ricordo che quando suonavamo nelle cantine si creavano momenti di grande intimità». Già, le cantine, esistono ancora? «Io credo di sì – afferma convinto – L’isolamento di oggi è una tipicità dei grandi centri abitati, ma le cantine esistono ancora, come luogo di scambio». Fornire ai ragazzi spazi non legati alla logica del profitto per consentirgli realmente di sviluppare il proprio talento. «Questo è una sorta di proposta che faccio alle istituzioni, luoghi dove esprimersi liberamente senza costrizioni di tipo economico. Dove recuperare il valore della relazione». Infine il web, universo complesso, nel bene e nel male. «Può essere un luogo sano – chiude Fabi – ma vale il principio che regola tutte le cose: non va utilizzato come fine a sé stesso, altrimenti può creare dipendenza e diventare pericoloso. Io lo intendo come uno spazio dove puoi trovare qualcosa che può spingerti ad utilizzare anche altri mezzi, senza fermarti a ‘lui’ soltanto».

fonte: www.regione.toscana.it

autore: Federico Taverniti

La photogallery a cura di Gianluca Ermanno:

I video a cura di Brando Meniconi e Valentina Cirri:

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