Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani
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filigrane2009Cala il sipario sulla due giorni di dibattiti e incontri di Filigrane 2009, che ha coinvolto 2000 giovani arrivati da tutta la Toscana, ma le politiche giovanili continuano la loro attività in un percorso ancora lungo. Tra alte aspettative e soddisfazione, i protagonisti dell’evento tracciano un bilancio di quanto avvenuto al Saschall di Firenze.

“Siamo contenti di far parte di una rete come Filigrane – hanno spiegato Pietro Angelini e Alessandro Poletto del “Cantiere teatrale” di Grosseto, protagonisti, ieri sera, di uno degli spettacoli di “Trame serali”. “Consente di conoscere – hanno continuato – altre realtà, differenti da quella in cui agiamo e permette di intrecciare rapporti d’amicizia, che possono sfociare in autentiche collaborazioni lavorative. Usando tre parole: Filigrane ci sta”.

E’ dunque percepibile la gioia al termine di due giornate di intenso lavoro e di discussioni, che hanno aperto scenari positivi sugli sviluppi progettuali:“Sarebbe bene che il linguaggio utilizzato durante questi incontri fosse meno “politico” – dichiarano Francesco Mugnari e Gioele Bruscoli, membri del progetto “Baobab – Intrecci creativi” di Empoli. “Ciò nonostante, è una fortuna che esistano simili iniziative. Avevamo riscontrato qualche difficoltà per realizzare il nostro progetto, considerata la realtà di Empoli, decisamente particolare. Adesso tutto è partito sotto i migliori auspici e con grande entusiasmo. Siamo un bel gruppo, con 40 ragazzi attivi”.

E’ stata l’occasione per celebrare l’impegno dei ragazzi del servizio civile, sempre pronti ad aiutare chi è in difficoltà e ad intervenire in situazioni di emergenza. Che cos’ha significato per loro quest’iniziativa? A rispondere è Serena Bani della Pubblica Assistenza di Fornacette (PI): “E’ bello vedere l’arrivo di tanti ragazzi e sperare in un cambiamento. Inoltre, è l’occasione migliore per far capire l’impegno di numerose persone, attive nel servizio civile. Grazie a quest’iniziativa, abbiamo avuto modo di informare i giovani sulle nostre azioni, con la speranza di coinvolgerne una buona parte. Posso quindi dire che quest’iniziativa abbia rappresentato un bel passo in avanti”.

Dopo un simile evento, dunque, le speranze per il futuro aumentano, senza dimenticare come ognuno debba assumere le proprie responsabilità per far vivere un progetto come Filigrane: “Questo è un ottimo modo per presentare quello che si fa – dice Giulia Rafanelli di “ForumgiovaniCarmignano” (Prato). E prosegue: “Così le istituzioni possono osservare e comprendere le nostre attività. Tuttavia è necessario realizzare incontri più ristretti in cui un gruppo di persone attive possa confrontarsi per dare il via a qualcosa di concreto, proponendo poi un progetto effettivo alla Regione. Eventi del calibro di “Filigrane 2009” servono soprattutto come integrazione e come preludio al vero lavoro”.

E dopo aver ascoltato le voci dei partecipanti, è giusto concludere con una battuta degli organizzatori. Chiara Criscuoli, membro della segreteria organizzativa, racconta la sua esperienza: “C’era tanta paura prima di iniziare i lavori: temevamo un possibile disinteresse da parte dei giovani. E invece questi due giorni hanno confermato come la rete di Filigrane sia entrata in loro possesso. Il risultato è dunque più che positivo ed apre anche scenari di ampio miglioramento: i ragazzi partecipano e sono attivi con i loro progetti. In questo modo, siamo riusciti ad abbattere il cliché del menefreghismo giovanile”. Dopo questo successo, che cosa ci riserva il futuro? “Se vogliamo raccogliere dal passato, il nostro futuro verrà costruito assieme. Abbiamo capito come i contenuti partano dai giovani, quindi dalla base. Non mi piace porre obiettivi per l’immediato futuro, anche perché questi nasceranno da soli”.