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nientepaura1‘Niente paura’ è il titolo scelto per la XV edizione del Meeting Internazionale Antirazzista di Cecina. Un titolo appropriato, secondo l’assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori, «perchè non possiamo pensare, come sta facendo il governo, di affrontare il fenomeno immigrazione soltanto in un’ottica di ordine pubblico. Siamo tutti d’accordo che la sicurezza vada garantita, ma non si possono alimentare le paure per soli scopi di rendita politica».

L’assessore, insieme al presidente di Arci Toscana Vincenzo Striano, ha presentato il tradizionale appuntamento di Cecina che si apre quest’anno tra due giorni a Livorno, «proprio perchè questa città di mare – come ha spiegato Striano – ha un elevato significato simbolico, come luogo di incontro, di apertura. Proprio i valori che questo Meeting vuol trasmettere». Dal 13 al 18 luglio il tradizionale appuntamento a Cecina Mare, con tanti incontri, tavole rotonde, concerti, film.
Per l’assessore Salvadori la presentazione del Meeting è un’opportunità interessante per proseguire il dibattito sui temi legai all’immigrazione, soprattutto dopo l’approvazione della legge regionale (L.R. n. 29/2009) e del pacchetto sicurezza da parte del goverrno. «Qui in Toscana non potevamo far finta di niente. Attraverso la legge abbiamo voluto dar corpo ad una visione di società che è oggettivamente multiculturale e multirazziale. E tutti siamo obbligati a confrontarci con questa realtà. I principi contenuti puntano a governare il futuro dando continuità operativa al principio di uguaglianza che sta alla base della nostra Costituzione, all’articolo 2. Pensare, come hanno in mente a Roma, di affrontare il tema solo in un’ottica di ordine pubblico è un errore».
Il pacchetto sicurezza del governo? «É irreale- aggiunge Salvadori – spinto dalla logica di generare paure per scopi di rendita politica. L’equazione clandestino-delinquente è pura retorica. Se il governo davvero intende applicare il decreto alla lettera allora deve andare a scovare nelle proprie abitazioni le persone non in regola, sanzionarle ed espellerle. É in possesso dei nomi. Altrimenti manifesta la totale incoerenza del provvedimento. Pensate al carico di lavoro per i giudici di pace. E senza trascurare i compiti assegnati alle forze dell’ordine: perchè prevedere delle ronde quando esiste già personale per questo?». La paura come strumento di consenso. Anche per Striano «non si può far leva sulle paure della gente, ottima merce di scambio per ottenere consensi. L’immigrazione non fa paura, l’immigrazione va governata e gestita in modo attento».