Non ci si annoia mai!

Lisa - Servizio civile

Intervista a Lisa Pecorini, 24 anni, beneficiaria del Servizio Civile regionale, opportunità promossa dalla Regione Toscana nell’ambito del progetto Giovanisì. L’intervista, a cura di Gianluca Testa di intoscana.it, è stata realizzata nel corso della seconda tappa di “Giovanisì in tour” con il Presidente Eugenio Giani, alla quale hanno partecipato i giovani ragazzi e ragazzi inserite in progetti di Servizio Civile presso le Botteghe della salute e le aziende sanitarie toscane.

Lisa, il tuo Servizio Civile lo svolgi direttamente nella sede di Anci regionale. Il tuo è un ruolo di coordinamento, con le varie sedi delle Botteghe. Visto che il tuo è un punto di vista diverso, dal tuo punto di osservazione che cosa hai visto? Come si sono sviluppate o evolute, come sono cambiate o come si sono adattate le Botteghe, soprattutto in questi mesi particolarmente complicati?

Buongiorno, sì io insieme alle mie responsabili e insieme ad un’altra operatrice volontaria di Servizio Civile regionale, mi occupo appunto del coordinamento delle Botteghe della salute dislocate in tutta la regione. Diciamo che il nostro lavoro è veramente vario, non ci si annoia mai! Ogni giorno c’è magari qualcosa da risolvere, qualche imprevisto, ci sono veramente tantissime cose e anche i nostri interlocutori, gli attori con i quali ci interfacciamo giornalmente, sono veramente svariati.

Diciamo che tutta questa esperienza mi sta facendo sicuramente crescere sul piano sia umano che anche professionale

Mi riferisco ai vari volontari delle Botteghe della salute che sono coinvolti nel progetto e ai loro operatori di progetto che li seguono comunque “a stretto giro”, ma anche ai vari dipendenti dei comuni e delle associazioni coinvolte nel progetto Botteghe della salute.

Diciamo che tutta questa esperienza mi sta facendo sicuramente crescere sul piano sia umano che professionale, perché sto imparando veramente tantissimo anche a livello pratico, proprio a livello di competenze sia digitali che professionali in generale. Le botteghe quest’anno hanno avuto una grossa sfida che è stata quella dell’adattamento alle nuove dinamiche dovute al fatto che c’è stata questa pandemia e quindi si è dovuti passare allo smartworking, per esempio, che prima ovviamente era un concetto che già esisteva, però era una cosa più di nicchia e invece in questo periodo tutti si sono dovuti adattare a questa nuova modalità di lavoro che sicuramente è stata una grossa sfida, soprattutto per certi luoghi più marginali della Toscana.

Intervista pubblicata il 14/05/2021
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