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Il mio anno di crescita

Giacomo - Tirocini

Intervista di Gianluca Testa, giornalista di Intoscana.it, a Giacomo Mencarini, 29 anni, beneficiario di un tirocinio non curriculare, misura promossa dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì (finanziata dal POR FSE 2014/2020), intervenuto alla tappa di Borgo a Mozzano (LU) di “Giovanisì in tour, il progetto raccontato dai giovani toscani”.

Giacomo tu hai svolto un tirocinio non curriculare, cofinanziato dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, nel settore dell’industria cartaria.

Si, grazie a Giovanisì ho fatto un percorso di tirocinio non curriculare presso la Cartiera Lucchese, la Lucart, da settembre 2017 a settembre 2018. Tutto è iniziato un giorno d’estate post laurea. Stavo cercando lavoro nel settore chimico, materia in cui mi sono laureato, e ho trovato sul sito della Lucart un’offerta di tirocinio. Mi sono poi rivolto al Centro per l’Impiego per l’attivazione ed è li che mi è stata segnalata la possibilità, per l’azienda dove andavo a svolgere il tirocinio, di richiedere un cofinanziamento regionale nell’ambito di Giovanisì. Il tirocinio è stato davvero molto utile per la mia crescita ed esperienza professionale. Ho imparato moltissimo soprattutto nella pratica, parte che durante gli studi universitari non viene approfondita. La fine dell’università è solo l’inizio del percorso lavorativo. Ad esempio, le competenze informatiche che ho imparato durante il periodo alla Lucart, usando programmi specifici come quelli per realizzare un database, sono aspetti che durante le lezioni non erano stati affrontati, almeno per la mia esperienza universitaria. L’informatica era presente nel mio piano di studi, ma le lezioni erano più a livello teorico che pratico. Durante il tirocinio ho acquisito delle interessanti competenze anche nell’ambito dello smaltimento dei rifiuti, nel mio caso dei rifiuti cartari.

Durante il tirocinio ti sei occupato anche di un progetto specifico. Raccontaci questa esperienza.

Si, nell’anno che ho passato alla Lucart mi sono occupato del progetto Lu.Ce.Re, progetto cofinanziato dalla Regione Toscana attraverso il POR FESR. Prima di raccontare il progetto però è doveroso specificare che in Lucchesia c’è un grosso problema di smaltimento dei rifiuti derivanti dall’industria cartaria.

Il tirocinio è stato davvero molto utile per la mia crescita ed esperienza professionale. Ho imparato moltissimo soprattutto nella pratica, parte che durante gli studi universitari non viene approfondita

In particolare la Lucart usava il macero per realizzare la carta oltre che la cellulosa vergine, e quindi c’erano dei problemi per lo smaltimento degli scarti del pulper e anche per quanto riguarda lo smaltimento dei fanghi di cartiera. Il progetto Lu.Ce.Re aveva l’obiettivo di trovare un mercato dove riutilizzare questi fanghi e in generale i rifiuti industriali in maniera ecologicamente sostenibile.

Adesso, dopo questo anno di tirocinio, cosa stai facendo?

Attualmente sto svolgendo un master che avevo cominciato durante il tirocinio e che mi avevano indicato proprio dalla Lucart. Il master, che sto frequentando a Firenze, mi permetterà di specializzarmi come responsabile tecnico di impresa della gestione dei rifiuti, per lavorare nel settore dei rifiuti industriali nell’ambito delle analisi e del trasporto dei rifiuti urbani e non, pericolosi e non pericolosi.

Intervista effettuata il 13 febbraio 2019

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