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Continuare a fare qualcosa per le persone più colpite dall'emergenza

Francesco - Servizio civile

Francesco sta svolgendo il Servizio Civile regionale, opportunità promossa dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, presso la Caritas di Livorno. Nonostante l’emergenza Covid-19 e la possibilità di sospendere il servizio, ha deciso di rimanere e continuare, soprattutto in questo momento difficile, a dare un contributo alla comunità. Lo abbiamo intervistato per conoscere la sua storia.

Francesco ci racconti di che si occupa il servizio presso il quale sei volontario?

Sì, io svolgo il servizio civile da ottobre. All’inizio mi sono occupato dei servizi in generale della Caritas, prima stavo in mensa, facevo l’accoglienza degli ospiti che venivano, ogni tanto al guardaroba e alle docce. Poi siccome la nostra Caritas gestisce 4 progetti ex Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), mi sono spostato in questi servizi e mi occupavo di fare la spesa per i ragazzi che stanno in questi appartamenti e di accompagnarli per fare varie commissioni. Ora che è arrivata l’emergenza ho interrotto i servizi per gli sprar, eccetto la spesa che continuo a farla, e ho ripreso i miei servizi per la mensa.

Nonostante l’emergenza Covid-19 il servizio è rimasto attivo e tu hai deciso di continuare la tua esperienza di Servizio Civile. Cosa ti ha spinto a fare questa scelta?

Io, gli altri volontari e i ragazzi del Servizio Civile regionale abbiamo pensato che questa emergenza colpiva tutti ma in particolare quelle persone che sono più svantaggiate, quindi prima di tutto quelli che sono i nostri utenti della Caritas. Abbiamo sentito di dover continuare ad aiutare queste persone, e siamo rimasti quasi tutti. Anche molti colleghi che all’inizio si erano fermati ora sono tornati in servizio. Sentivamo di dover continuare a fare qualcosa per quelle persone che sono i nostri utenti di sempre, che sono i più colpiti dall’emergenza.

Il servizio che svolgete è cambiato in questa fase di emergenza?

Sì, ad esempio sono aumentate le persone che vengono ai nostri servizi, molte per prendere i pacchi alimentari. Ho visto molte facce nuove, insieme agli utenti di sempre. Prima ci occupavamo di ritirare il cibo avanzato nelle mense delle scuole, ora essendo chiuse le scuole quel servizio non lo facciamo più, ma sono aumentate le persone a cui portiamo il pacco alimentare a domicilio, prima si faceva solo un giro ora abbiamo dovuto raddoppiare il servizio. Quindi abbiamo ricalibrato i nostri servizi in base all’emergenza.

Abbiamo sentito di dover continuare ad aiutare queste persone, e siamo rimasti quasi tutti

State registrando la voglia da parte dei cittadini di dare una mano?

Sì. C’è stato un aumento dei volontari considerevole sopratutto negli ultimi giorni. Magari è solo un modo per uscire di casa, ma credo sia soprattutto legato al fatto che la gente senta il bisogno di fare qualcosa. Io penso che il volontariato sia una risorsa importante, anche se non deve arrivare a coprire gli spazi che dovrebbero essere riservati del lavoro retribuito, sopratutto nei servizi più complessi.

 

Intervista pubblicata il 9 Aprile 2020

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