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Uno sprint alla mia carriera lavorativa

Scritta da Edoardo
Edoardo - Lavoro

Ringrazio, innanzitutto, Giovanisì per il lavoro svolto negli ultimi anni. Mi ha da sempre motivato l’impegno e la costanza con i quali si preoccupano di dare voce e diritti ai giovani di questo paese, che poco a poco sta vincendo l’incubo di essere un paese per vecchi.
Arrivai a conoscenza dellopportunità delle borse di mobilità professionale in Europa, un giorno d’estate del 2017.
Ero deciso ad ogni costo a dare uno sprint alla mia carriera lavorativa, essendomi da poco laureato, e decisi di dedicare le mie energie alla ricerca di un impiego, la quale ricerca, di per sè, è un lavoro!

Mi iscrissi, quindi, al centro per l’impiego e venni a conoscenza del progetto per il tirocinio all’estero. Essendo sempre stato curioso di viaggiare, bisognoso di imparare dalle altre culture e slegato dalle radici che legano a questa terra mammona, non ci pensai due volte e mi buttai a capofitto in quest’esperienza.
Credetemi, non ci può essere decisione più importante e soddisfacente: lasciare la propria zona di comfort per “rubare” nuove conoscenze in altri paesi, crescere osservando nuovi e diversi metodi di lavoro.
Partii il 6 gennaio del 2018, partii per un isola (Gran Canaria) della quale a mala pena conoscevo le fattezze. Iniziai dopo pochi giorni il mio lavoro come graphic designer in azienda, dopo aver ben conosciuto il team nei mesi precedenti. Mi sento molto fortunato ad aver avuto quest’opportunità, che giova ai giovani (scusate il gioco di parole) e alle aziende stesse.

Credetemi, non ci può essere decisione più importante e soddisfacente: lasciare la propria zona di comfort per “rubare” nuove conoscenze in altri paesi, crescere osservando diversi metodi di lavoro.

Penso che sia un’occasione da non lasciarsi perdere, che però richiede molto impegno da parte del richiedente. Innanzitutto la ricerca dell’azienda disposta alla collaborazione (fortunatamente l’aiuto delle borse di mobilità è decisivo). E last but not least la gestione della documentazione e dei bonifici di rimborso. Questo è un processo per il quale metto in allerta: consiglio vivamente di contattare previamente un ex beneficiario della borsa di mobilità per avere delle dritte su come muoversi, come compilare i documenti e quali sono i tempi di attesa.
Visti i lunghi tempi di risposta della Regione Toscana, le complicate trasferenze di documenti da un ufficio all’altro e un esilarante scarica-barile di responsabilità, può capitare di presentare la domanda alla fine dei tre mesi e che ti venga comunicato che un documento non è corretto dopo due mesi, con il conseguente risultato che il primo rimborso (che arriva dai 30 ai 90 giorni dopo l’invio della domanda) arriverà quanto già sei tornato in Italia.
In conclusione, le persone che, come me, si lanciano in questa esperienza senza una base economica stabile (sennò perché si richiede un aiuto economico per andare a lavorare all’estero?) facciano bene i loro calcoli di tempo e di presentazione dei documenti. Nel mio caso non ho potuto usufruire del corso di lingue e ho dovuto rimandare il volo di tre mesi per difficoltà economiche.

Dulcis in fundo, FATELO, ma fatelo ben preparati!

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