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Un punto di ascolto per la comunità

Amelia - Servizio civile

Intervista a Amelia Domenici, 21 anni, beneficiaria del Servizio Civile regionale, opportunità promossa dalla Regione Toscana nell’ambito del progetto Giovanisì. L’intervista, a cura di Gianluca Testa di  intoscana.it, è stata realizzata nel corso della seconda tappa di “Giovanisì in tour” con il Presidente Eugenio Giani, alla quale hanno partecipato i giovani ragazzi e ragazze inseriti in progetti di Servizio Civile presso le Botteghe della salute e le aziende sanitarie toscane.

Amelia, tu il Servizio Civile lo svolgi nella Bottega di Vernio. Ti sei misurata con i social network, per fornire assistenza per accedere ai servizi – perché, nell’epoca soprattutto della pandemia del Covid19 la comunicazione passa attraverso il digitale. Ma c’è anche chi si rivolge a te per chiedere aiuto nel l’aggiornamento del software del cellulare. Fino a che punto si spingono le richieste? Anche questo, alla fine significa “prossimità”.

Sì, io sto svolgendo il Servizio Civile presso una biblioteca e le persone – sia gli utenti della biblioteca, ma anche della Bottega della salute di Vernio – si rivolgono a noi proprio per qualsiasi tipo di necessità: per la prenotazione dei vaccini, per la prenotazione di visite, di analisi, ma anche per problematiche per noi giovani molto semplici, come per esempio un aggiornamento sul telefono o un collegamento Wi-Fi. Quindi le persone, gli utenti, sanno di potersi rivolgere alla nostra Bottega e sanno di poter trovare sempre un riscontro diretto che, purtroppo, ad oggi non può essere dato per scontato. Quello che facciamo noi ogni giorno è cercare di rendere la Bottega della salute di Vernio un punto di riferimento e soprattutto un punto di ascolto, in base a quella che è la nostra realtà. La biblioteca nasce nel 1916 in un paese, in una piccola frazione del comune di Vernio di circa 500 abitanti, però il nostro servizio si estende anche ai comuni limitrofi e sono tante le persone che ci chiedono una mano. La nostra biblioteca è sempre stata una biblioteca popolare, una delle poche rimaste attive in tutta Italia, ed è importante sottolineare tutti i servizi che vengono offerti, grazie all’intervento e alla dedizione dei volontari.

Consiglierei a tutti questa esperienza, personalmente sono molto soddisfatta, fiera ma soprattutto grata di avere avuto questa opportunità. Un’opportunità che mi è servita proprio per aiutare le persone nel concreto e quindi riuscire ad alleviare delle problematiche quotidiane. Le persone vengono da noi – anche se la biblioteca in certi orari è chiusa – e ci chiedono un aiuto, anche solo un confronto o qualche minuto di chiacchiere. Ecco, ovviamente questa è una cosa bellissima.

Consiglierei a tutti questa esperienza, personalmente sono molto soddisfatta, fiera ma soprattutto grata di avere avuto questa opportunità.

E inoltre cerchiamo, grazie anche al progetto Bottega della salute, di aumentare ogni anno i servizi offerti e di renderlo comunque un posto accessibile. Infatti, tutti i servizi della biblioteca – prettamente bibliotecari ma anche legati al progetto Botteghe della salute – sono completamente gratuiti, quindi cerchiamo di eliminare qualsiasi tipo di isolamento, di emarginazione e di diversità che possiamo trovare all’interno di una società.

Intervista pubblicata il 01/06/2021 
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