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La voglia di continuare a formarmi

Virginia - Lavoro

Intervista di Davide De Crescenzo, Direttore di intoscana.it, a Virginia Tanteri, beneficiaria del bando voucher formativi per giovani professionisti, intervenuta alla tappa di Firenze di “Giovanisì in tour, il progetto raccontato dai giovani toscani”

Virginia Tanteri, avvocato, laureata a Firenze, specializzata in conciliazione per la risoluzione dei conflitti. Grazie a Giovanisì hai avuto modo di frequentare un Master con cui hai affinato le tue competenze, specialmente nell’ambito della mediazione familiare.
Raccontaci come hai conosciuto Giovanisì e com’è andata quest’esperienza formativa.

Dopo il conseguimento del titolo di avvocato ho avuto modo di sperimentare cosa mi piacesse di più della professione e sicuramente l’ambito della mediazione civile e commerciale, così come l’ambito della mediazione familiare che sto scoprendo ora, sono quelli che mi sentivo più calati addosso e cuciti sulla mia persona.
Navigando in internet ho trovato questo Master in counseling, che è una disciplina molto affine alla psicologia, e ho iniziato ad informarmi.
All’ente formativo dove ho svolto il tirocinio mi hanno subito detto di questa possibilità offerta da Giovanisì e quindi del rimborso del 50% del costo del mio Master. Devo dire che è stata una bella spinta, perché iniziare la professione non è facile e decidere di spendere in formazione è una bella sfida.
Questo mi ha sicuramente aiutato a scegliere, mi sono iscritta, ho finito il Master, ho discusso la tesi, ho potuto portare in tesi uno dei miei casi della professione di avvocato, risolto anche grazie alla comunicazione e a quello che ho imparato nel Master.
Per me è stata una svolta, mi ha dato la voglia di continuare a formarmi e di proseguire in questo senso.

Citavi anche il riferimento alla psicologia e alla comunicazione, immagino che la conciliazione porti con sé tutta una serie di strategie per avvicinare le parti verso una risoluzione del conflitto.

iniziare la professione non è facile e decidere di spendere in formazione è una bella sfida

Si tratta di competenze anche relazionali, perché, sia quando le parti vengono dall’avvocato, sia quando si trovano in una mediazione e quindi in una risoluzione alternativa delle controversie dove c’è da cercare di conciliare, da smorzare i toni, da far emergere il positivo, è molto importante avere delle risorse su un piano più umano e comunicativo.
Chi viene dall’avvocato porta un suo problema, che sia di natura economica, personale o familiare. Così come chi viene in mediazione: sono parti che poi si rivedono, come due vicini di casa, un fratello e una sorella e poi, nella mediazione familiare, due coniugi che cercano di accordarsi nell’interesse dei figli minori. Quindi è importante trovare una via di comunicazione che permette, anche in futuro, di saper parlare e tenere un rapporto civile.

E’ un settore in crescita immagino…

I conflitti sono tanti; il legislatore si sta muovendo anche verso la promozione di una risoluzione alternativa delle controversie. Io ci credo, perché credo che anche le parti ne vengano fuori meglio, naturalmente non rinnegando la professione di avvocato.

Che consiglio daresti?

Il consiglio è quello di informarsi sull’esistenza dei bandi e di continuare a cercare, di non arrendersi e anche di credere in quello che ci piace. Io faccio un mestiere che è antico e si può comunque rinnovare, quindi figuriamoci tante altre professioni.

 

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