#Covid19: Aiutare, condividere, formarsi. Distanti, ma più vicini di prima

Le #StoriePossibili dei beneficiari e degli stakeholder di Giovanisì durante e dopo l’emergenza

 

L’emergenza causata dal virus Covid-19 ha sconvolto il nostro paese e stravolto le nostre abitudini, che solo lentamente stanno tornando alla normalità. Nella fase più difficile dell’emergenza, abbiamo voluto raccontare il lockdown e le sue conseguenze dal punto di vista dei beneficiari di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani. Attraverso Accènti, lo storytelling del progetto, abbiamo raccolto le loro storie, cercando di dar voce ad uno spaccato di Toscana che ha affrontato la crisi mettendosi in gioco in prima persona, facendo volontariato, aiutando gli altri, scoprendo nuove modalità di lavoro e di studio, reinventando dal punto di vista professionale la propria attività per rispondere all’emergenza.

Queste storie danno speranza e mettono in luce l’importanza della solidarietà e dell’intraprendenza, anche e soprattutto durante un’emergenza come quella che abbiamo vissuto. E sono una speranza per la ripartenza: distanti, ma più vicini di prima.

 

Un esempio sono i tanti giovani in Servizio Civile regionale che hanno deciso di proseguire con il loro impegno, nonostante la possibilità di sospendere l’attività di volontariato, a causa delle restrizioni presenti nella fase più acuta dell’emergenza. Martina, Francesco, Matilde, Mattia, Andrea, Aurora e Andrea hanno sentito il dovere di continuare a dare una mano e fare la propria parte a fianco delle persone fragili, più colpite dall’emergenza. Per loro, dedicare un anno della propria vita al Servizio Civile è stata una scelta di solidarietà, che ha assunto ancora più importanza in un periodo come quello vissuto. Ci sono poi anche i ragazzi e le ragazze che hanno avuto l’opportunità di proseguire il Servizio Civile, ma in modalità a distanza, come Vittoria e Samuele.

Esperienza diversa ma altrettanto significativa è quella che hanno vissuto i tanti liberi professionisti che, fino a prima dell’emergenza lavoravano in uno spazio di coworking e che, in seguito alla temporanea chiusura di questi spazi (attualmente riaperti), hanno lavorando in smart working da casa provando a reinventarsi ogni giorno e continuando a fare rete con gli altri professionisti, fra tante difficoltà e la voglia di mettersi in gioco. Come Chiara e Linda, due beneficiarie del bando voucher per coworker promosso dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì. Per Silvia, invece, il coworking si è rivelato un nuovo e stimolante punto di partenza dopo l’emergenza.

Anche i giovani che hanno deciso di puntare sull’auto-imprenditorialità creando la propria impresa o startup, grazie all’aiuto del bando Creazione d’Impresa – Microcredito promosso dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, si sono trovati in una situazione di difficoltà a causa dell’emergenza. Molti di loro, come Nicola e Marika, hanno re-indirizzando e reinventando le loro attività professionali nell’ottica dei cambiamenti causati all’emergenza. Altri, come Alice e Salvatore, stanno già immaginando le iniziative da mettere in campo per ripartire.

Quei giovani che invece hanno intrapreso percorsi di formazione, si sono confrontati con la modalità di studio nuove, a distanza. È il caso di GiacomoSaraFlavio e Tommaso che hanno intrapreso uno dei percorsi di Istruzione Tecnica Superiore (ITS) cofinanziati dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì e hanno avuto la possibilità di continuare a seguire le lezioni e formarsi online. Ma è anche il caso di Rosalba, che ha ripensato le attività dell’Assegno di ricerca di cui è beneficiaria, che ha preso il via durante il lockdown.

E a distanza è anche la modalità con cui hanno avuto la possibilità di portare avanti il Tirocinio non curriculare molti dei giovani che avevano iniziato questa esperienza prima dell’arrivo dell’emergenza. Come Caterina, Andrea, Eleonora, Enrica ed Eleonora contente di aver potuto proseguire il percorso di apprendimento e ingresso nel mondo del lavoro, nonostante tutto.

Simone e Lorenzo, tra i giovani laureati in Scienze motorie coinvolti nel progetto “Sport e scuola compagni di banco”, realizzato dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, ci hanno raccontato invece di come hanno adattato le attività del percorso, il cui obiettivo è potenziare l’insegnamento dell’educazione fisica nelle classi prime e seconde delle scuole primarie, alle nuove modalità a distanza, coinvolgendo i bambini e le bambine in attività motorie che possono essere realizzate in casa, con la supervisione di un adulto.

Il racconto della fase più acuta dell’emergenza passa anche dal punto di vista delle tante realtà che hanno fatto la propria parte per coinvolgere cittadini, giovani e volontari in azioni che hanno migliorato la difficile situazione generata dalla pandemia. Per questo abbiamo raccolto anche la testimonianza degli Stakeholder che fanno parte del Tavolo Giovani, principale strumento di partecipazione di Giovanisì. Tra queste, quella di Luca Orsoni, presidente della Crescit, la Conferenza Regionale Enti Servizio Civile Toscana che ci ha raccontato del fondamentale contributo del terzo settore a sostegno degli ultimi, compreso quello dei giovani in Servizio Civile. Riccardo Andreini, responsabile Settore Formazione, Progettazione e Servizi Territoriali del Cesvot – Centro Servizi Volontariato Toscana, ci ha invece raccontato di come la solidarietà non si sia fermata e di quanti – spesso giovani – nelle loro uniformi associative si siano impegnati per aiutare i più bisognosi. Giulia Bartolini responsabile per la Toscana di Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, ha invece illustrato l’impegno dell’associazione per continuare ad informare e sensibilizzare sull’importanza dell’educazione alla legalità, soprattutto tra i più giovani. Federico Pierattini di Confocooperative Toscana ci racconta di come il mondo cooperativo non si sia mai fermato, continuando ad essere un punto di riferimento per la comunità.