(Giovani)sì viaggiare… per formarsi

I giovani che hanno richiesto la Borsa di mobilità professionale in Europa raccontano le loro avventure

Lo scrittore americano Jack Kerouac, autore, tra gli altri, del romanzo Sulla Strada (se non l’hai letto, dovresti farlo!), sosteneva che fosse più importante il viaggio che la destinazione. Se il viaggio, poi, si trasforma in un’esperienza (formativa) di lavoro all’estero, allora la sua importanza si quadruplica.

Viaggiare e formarsi, accettare la sfida di vivere un’avventura lavorativa all’estero per scoprire realtà (lavorative, ma non solo) diverse rispetto a quelle offerte dal paese di origine e, al contempo, accrescere le proprie competenze professionali per affrontare con più consapevolezza il mondo del lavoro: è ciò che hanno fatto Giacomo, Marianna, Leonardo, Gianluca e Valentina, Tommaso e Salvatore e Veronica grazie alle borse individuali di mobilità professionale, attivate dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, per svolgere un’esperienza lavorativa o di tirocinio non curriculare in un paese dell’Unione Europea o dell’EFTA (Norvegia, Islanda, Svizzera e Liechtenstein) diverso da quelli di residenza (consulta il bando, attivo fino a esaurimento fondi!).

Giacomo, giovane architetto fiorentino, dopo la laurea ha sentito l’esigenza di vedere il mondo da nuove prospettive. Così è partito per Barcellona, dove ha lavorato per quattro mesi in un piccolo studio di architettura.  Esperienza talmente significativa che l’ha consigliata anche a dei suoi conoscenti, alcuni dei quali sono a loro volta partiti per un’esperienza all’estero.

Dopo la laurea e il dottorato di Ricerca, Marianna ha scelto di andare a fare  un’esperienza di lavoro all’estero per implementare la sua conoscenza delle lingue straniere. Presa la sua decisione, è partita da Arezzo, la sua città natale, in compagnia di fidanzato e cagnolino, per raggiungere la cittadina di Cork, in Irlanda per lavorare come assistente alla clientela per una importante multinazionale nel settore turistico. Un’esperienza estremamente positiva, quella vissuta da Marianna, non solo a livello lavorativo ma anche a livello personale, perché – per sua stessa ammissione – è stato stimolante relazionarsi con una realtà molto diversa rispetto a quella a cui era abituata e, tornasse indietro, rifarebbe assolutamente la scelta che ha fatto.

Laureato in economia aziendale all’Università di Firenze, Leonardo, dopo aver concluso un’esperienza lavorativa in Italia ha deciso di accumulare nuove esperienze all’estero. Grazie alle borse di mobilità professionale, ha iniziato un lavoro a Breslavia, in Polonia, in un’azienda che lavora nel settore dei servizi, occupandosi, nello specifico, delle risorse umane. Come lui stesso racconta, la sua esperienza è stata altamente formativa e stimolante: ha potuto usufruire dei corsi interni all’azienda per migliorare le sue competenze, e inoltre, a livello umano, è riuscito a farsi delle amicizie e a creare quella zona di comfort che non è facile trovare quando si fa un’esperienza all’estero.

Da Siena alla Svizzera, questo è il viaggio (formativo) che hanno intrapreso invece Gianluca e Valentina, naturalmente grazie alle borse di studio individuali di mobilità professionale. I due giovani hanno vissuto un’esperienza di lavoro nel settore alberghiero e per entrambi i 5 mesi passati nel paese elvetico hanno rappresentato un’opportunità per crescere non solo professionalmente, ma anche dal punto di vista umano.

Per la stessa meta sono partiti Salvatore e Veronica. Da anni lavoravano in un albergo di lusso e sentivano l’esigenza di mettersi in gioco in un ambiente lavorativo diverso da quello a cui erano abituati. Così, grazie alla borsa di mobilità, sono arrivati a Davos. L’ambiente lavorativo era lo stesso, una grande catena di alberghi di lusso, ma l’organizzazione del lavoro che hanno trovato era molto diversa: hanno appreso una grande attenzione per i particolari e una forte valorizzazione delle loro figure professionali. L’esperienza è stata per loro molto formativa dal punto di vista umano e lavorativo, tanto che, da quando sono tornati, la consigliano a tutti. 

“Un’esperienza che mi ha cambiato la vita” così descrive Tommaso il periodo passato a Copenaghen. Giovane ingegnere edile fresco di laurea, cercava un’opportunità che gli permettesse di fare un’esperienza di lavoro o tirocinio fuori dall’Italia, per implementare le sue competenze in ambito architettonico. Grazie alla borsa di mobilità professionale in Europa promossa dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, è partito per il Nord Europa, per lavorare all’interno di un progetto di ricerca innovativo, al fianco di un team composto da architetti e ingegneri proveniente da diversi paesi.

 

 

Scopri le opportunità di Giovanisì per Lavoro