Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Questa mattina il dialogo in diretta social del presidente e dell’assessora Spinelli con i giovani che impegnati nell’ultimo anno nelle Botteghe della Salute e nei pronto soccorso. A giorni la pubblicazione del nuovo bando

In Sala Pegaso c’è Silvia, che ha svolto il suo servizio civile nella Bottega della Salute di Aima (Associazione italiana malati di Alzheimer) a Firenze e che senza dubbi dice: “Sono contenta di questa esperienza. Se mi chiedono di suggerirla? Certamente si!”. E attraverso una clip c’è Andrea, volontario alla Caritas di San Miniato (Pi), che fa eco a Silvia: “Io il servizio civile lo consiglio alla grande”.

Dalle loro voci la sintesi del clima e dello spirito con cui si è svolta questa mattina la diretta social della seconda tappa, dedicata alle esperienze del servizio civile regionale, di “Giovanisì in tour con il Presidente Giani”, il format di storytelling che racconta il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani (www.giovanisi.it), attraverso le #StoriePossibili dei giovani che ne hanno usufruito.

Entusiasmo, partecipazione, impegno sono i sentimenti e le considerazioni di ragazze e ragazzi che in questo anno difficile di pandemia hanno portato a termine il loro progetto di Servizio Civile nelle botteghe della Salute, nate nei grandi centri come nei piccoli paesi della Toscana, e nei pronto soccorso degli ospedali toscani. Hanno fornito assistenza, hanno coadiuvato medici e infermieri, sono stati costante punto di riferimento per i cittadini, hanno aiutato i più anziani nelle prime settimane di campagna vaccinale per superare i problemi legati al digital divide nelle prenotazioni sui portali.

Oggi nella sede della presidenza della giunta regionale toscana, hanno dialogato con il presidente Eugenio Giani, il suo consigliere all’Innovazione e alle politiche giovanili Bernard Dika e l’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli. Oltre a Silvia e Andrea, hanno portato la propria testimonianza anche Celeste dalla Bottega della salute di Greve in Chianti, Amelia dalla Bds di Vernio, Lisa dalla sede centrale di Anci Toscana, Filippo dal Pronto soccorso di Careggi, e la più giovane, Sara, dall’Azienda Usl Toscana centro.

A tutti loro è andato il ringraziamento della giunta, che nel Servizio civile regionale ci crede: “La Regione non solo continua a farlo, ma lo rafforza – ha detto il presidente Eugenio Giani – tant’è vero che a fronte dei 18 mila ragazzi coinvolti in questi anni, se ne aggiungeranno altri con un bando che consentirà di accedere a una scelta valoriale, il mettersi al servizio degli altri con principi e valori di una generazione che deve sentirsi orgogliosa di appartenere alla Toscana e viverla attraverso attività che possono consentire di offrire solidarietà, di contribuire in forma flessibile e elastica allo svolgimento di compiti di interesse generale”. E infatti è prossima la pubblicazione del nuovo bando del servizio civile regionale, sempre nell’ambito di Giovanisì, che avverrà nei prossimi giorni (info sulla pagina web dedicata di Giovanisì).

Per l’assessora Spinelli, “oggi abbiamo l’esempio di come le giovani generazioni, attraverso il servizio civile, possano vivere e crescere meglio. Il fatto che durante la prima fase della pandemia in tanti abbiano deciso di continuare il servizio civile regionale, modificandolo e riadattandolo, significa che siamo a tutti gli effetti di fronte a cittadine e cittadini molto presenti in questa comunità che hanno capito il senso di quel momento. Stanziare molte risorse sul servizio civile significa fare una precisa scelta politica che noi vogliamo continuare a fare”.

“Il servizio civile regionale permette di provarci ma anche di fare anche qualcosa in più – ha detto Bernard Dika nel suo intervento – e cioè racconta di una generazione che non è solo il futuro, ma è già il presente della nostra regione e della nostra società”.

La seconda tappa di “Giovanisì tour” è stata trasmessa in diretta ed è visibile sulle pagine facebook di Eugenio Giani, Giovanisì – Regione Toscana, Regione Toscana, Anci Toscana e intoscana.it.

Il servizio civile regionale
Il servizio civile regionale (SCR), istituito con legge regionale nel 2006, è stato avviato per la prima volta nel 2009, con un bando dedicato all’attivazione della carta sanitaria elettronica. Rientra nell’ambito di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani.
È una misura per i giovani di età compresa fra i 18 ed i 29 anni, disoccupati, inattivi o studenti, e costituisce un’esperienza di cittadinanza attiva oltre che un’occasione di formazione civica e sociale, che permette ai giovani di misurare le proprie capacità e di crescere nella sfera personale e in quella professionale.
I progetti di servizio civile regionale hanno una durata che varia fra gli 8 e i 12 mesi, con il riconoscimento di un assegno mensile di 433,80 euro.
Alla fine del percorso viene rilasciato dai Centri per l’Impiego il libretto formativo del cittadino, nel quale vengono riportate le competenze acquisite durante i mesi di servizio.

Ad oggi sono stati emanati 25 bandi per quasi 18.000 posti. Sebbene molte regioni abbiano sviluppato un proprio servizio civile regionale, nessuna ha messo a bando così tanti posti ed ha offerto l’opportunità di fare questa esperienza ad un numero così elevato di giovani sul proprio territorio. Sino ad oggi sono stati emanati sia bandi generali, rivolti a tutti gli enti che hanno presentato progetti negli ambiti più diversi, sia bandi tematici, che hanno risposto a specifiche esigenze individuate dalla Regione, approvando e finanziando progetti di interesse regionale (come ad esempio il bando per il servizio civile nelle Botteghe della Salute di ANCI e quello per il servizio civile nei Pronto Soccorso).

Le domande di iscrizione all’albo degli Enti del servizio civile regionale aumentano ogni anno e dal 2009 a oggi sono passati da 200 a oltre 600.

I risultati ottenuti in questi anni e l’aumento delle richieste di adesione e partecipazione sia degli enti che dei giovani hanno indotto la Regione Toscana a investire fortemente nel servizio civile regionale, sia in termini di risorse umane che economiche, inserendolo anche nella nuova programmazione FSE 2021/2027.

Il servizio civile durante l’emergenza santaria
Nel 2020, a seguito dell’emergenza sanitaria che ha colpito tutto il paese, i progetti di servizio civile regionale che erano stati avviati fra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 hanno dovuto essere rimodulati e riorganizzati per consentire ai giovani in servizio di poter continuare a svolgere le loro attività.

Ad inizio pandemia i progetti attivi erano 488, di questi 109 non hanno mai sospeso, gli altri hanno subito brevi sospensioni (solo 11 sono stati definitivamente interrotti). I progetti che hanno proseguito la loro attività sono stati opportunamente rimodulati o riorganizzati per garantire la necessaria sicurezza ed al contempo consentire la prosecuzione dell’attività di sostegno e contributo alla comunità in un periodo di grave emergenza.

I giovani del progetto di interesse regionale “Botteghe della Salute” e “Servizio civile nei pronto soccorso toscani” hanno fornito un contributo fondamentale nella campagna di vaccinazione della popolazione over 80 promossa dalla Regione Toscana, come supporto alle prenotazioni telefoniche tramite l’apposito numero verde.
Fra le attività specifiche delle “Botteghe della Salute” vi è quella di supportare i cittadini in relazione ai servizi sanitari, fra i quali la prenotazione dei vaccini.

 

Comunicato stampa di Toscana Notizie