Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani
rossi-studenti.JPG“Non esiste un governo che dispone dall’alto, è sempre necessario dialogare e ascoltare chi è attivo nella società. Per questo ho accolto con piacere l’invito a partecipare alla vostra assemblea e sono pronto, come lo sono gli assessori della mia giunta, ad incontrarvi ed iniziare così un’interlocuzione che possa durare nel tempo”. È intervenuto così Enrico Rossi, presidente della Regione, all’assemblea fondativa della Rete degli Studenti medi della Toscana che si è tenuta sabato 27 febbraio a Sant’Apollonia a Firenze.
 
Rossi ha ricordato anche come il suo impegno politico derivi dall’esperienza fatta proprio negli anni dell’adolescenza nel Movimento studentesco e prima di illustrare le politiche regionali per la scuola ha apprezzato l’intento di riunirsi in Rete “per mettere insieme idee, energie e costruire così obiettivi condivisi” che consentiranno ai giovani studenti di “contare di più” e divenire così “cittadini che dispongono e difendono i loro diritti”.
 
“La dispersione scolastica è uno dei crucci del governo regionale. Per questo abbiamo attivato risorse (circa 12 milioni, ndr) sui progetti in grado di prevenirla contrastando il disagio scolastico e promuovendo l’inclusione di disabili e stranieri”, ha detto il presidente. Il livello di abbandoni precoci in Toscana è infatti ancora troppo alto, secondo l’Irpet si assesta al 17,6% contro una media europea del 12,8%.
 
Anche il Progetto Giovanisì è stato illustrato alla platea studentesca. Rossi ha invitato i ragazzi e le ragazze presenti a utilizzare e promuovere i tirocini “pensati, grazie a stringenti protocolli, con intento formativo e non per abbattere i costi del lavoro alle imprese”, e il Servizio civile, “che consente di fare esperienza diretta nelle realtà sociali più importanti del nostro territorio”. Avere la possibilità di guadagnare qualcosa rendendosi utili e imparando come funziona il mondo del lavoro ha stimolato in Rossi il ricordo delle prime lire guadagnate appena finita la scuola: “a guadagnarci, e molto, fu la mia autostima”.
 
Non poteva mancare, prima di chiudere, un riferimento alla difficile epoca in cui viviamo, un momento storico caratterizzato da una globalizzazione carica di “lavoro nero, sfruttamento, attenzione insufficiente alla sicurezza di chi lavora e in cui aumentano le ingiustizie”. E ha ricordato “il rogo di Prato in cui morirono sette persone” e “i grandi flussi migratori che hanno portato in Toscana circa settemila persone che abbiamo accolto e cerchiamo di integrare”.
 
La Rete degli Studenti Medi è un’associazione studentesca fondata nel 2008 e rivolta agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. È un’organizzazione apartitica che si definisce “sindacato studentesco” nata dalla fusione di tre diversi soggetti politici affermatisi nella realtà studentesca negli anni duemila.
 
Comunicato stampa di Cristiano Lucchi, Toscana Notizie