Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

santa chiaraUn pizzico di creatività, la tecnologia da cui lo sviluppo non può prescindere, l’essere globali ma radicati sul territorio allo stesso tempo, piazza e snodo per tutti, studenti e giovani, artigiani e imprenditori. Ecco il Santa Chiara Lab, il laboratorio della creatività e dell’innovazione dell’Università di Siena inaugurato meno di tre settimane fa, uno spazio di contaminazione dove alle idee si mettono le gambe e diventano prototipi.

“Un mix decisamente accattivante e che puo’ produrre innovazione – commenta il presidente della Toscana Enrico Rossi – Da queste esperienze passa nel secolo nuovo un pezzo di lavoro. Ora si tratta di provare a fare qualche sperimentazione affinchè quelle idee possano ulteriormente trasformarsi in bottega”.

Rossi venerdì 26 febbraio era a Siena, accompagnato dalla vice presidente Monica Barni, ed ha visitato la nuova struttura appena inaugurata. Il Santa Chiara è un po’ il contributo dell’Università allo sviluppo: “lavoro che vuole andare a vantaggio di tutto il territorio” sottolinea il rettore Angelo Riccaboni. E’ un modello per riportare i giovani e le loro idee al centro del dibattito, offrendo strumenti e opportunità. Ma non solo.a studenti e giovani guarda. Si rivolge anche alle istituzioni e al mondo dell’impresa e dell’artigianato.

Lo spazio, 3200 metri quadri all’interno di una vecchio monastero non troppo distante da piazza del Campo, con lo sguardo che dalle finestre più alte si allunga su verdi colline e architetture medievali, contiene anche un Fab Lab, ovvero un laboratorio che utilizza macchine controllate dal computer a disposizione di chi voglia creare, sperimentare, condividere conoscenze e idee. E quella di Siena è l’unica università in Italia ad avere un centro di questo tipo, uniti nel mondo attraverso un network internazionale. Ci sono stampanti in 3D, macchine di taglio al laser, frese per mobili. Si progettano serre casalinghe controllate via web ed arredi, protesi per arti mancanti e giardini verticali, si riproducono reperti archeologici spaziando, in una voluta contaminazione di discipline, dalla sostenibilità all’agrifood, dalla cultura e il turismo alla salute.

Il centro mette a disposizione anche archivi digitali con dati economici e informazioni commerciali sui mercati italiani e stranieri, perché una bella idea da sola a volte non basta e serve anche altro per trasformare un’intuizione in un’idea di impresa. C’è pure un Santa Chiara Hub, un progetto che incarna un nuovo stile di vita e di lavoro, per creare grazie alla rete squadre di esperti e professionisti e permettere loro di lavorare senza costringerli ad abbandonare i luoghi dove vivono.

“E’ una realtà che non conoscevo, di simili proprio non ne avevo viste – sottolinea e confessa Rossi – Il senso di questo mio viaggio nelle diverse zone della Toscana è proprio questo: un giro di governo per raccogliere esperienze e idee, scegliere le migliori e scommetterci sopra, assieme e d’accordo con i territori, le risorse, purtroppo sempre più esigue, della Regione, affinché quei progetti diventino un contributo allo sviluppo e un’occasione per guardare avanti e non stare fermi”.

Il tema dei FabLab in fondo era già nell’agenda della seconda legislatura di Rossi. Lo scorso ottobre la giunta ha approvato un progetto, “A bottega di invenzioni”, che prevede la realizzazione di FabLab corner nelle scuole toscane, partendo da 35 istituti già inseriti ne “La rete di scuole dei laboratori del sapere scientifico”. La giunta ci ha investito 160 mila euro, altri 25 mila li hanno aggiunti le scuole coinvolte. E poi c’è tutta la partita dei fondi europei per la ricerca e il trasferimento tecnologico, con la cui la Regione sostiene l’innovazione.    

 

Comunicato stampa di Walter Fortini, Toscana Notizie