Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Gli Open data come motori di innovazione, partecipazione e possibile sviluppo economico. Ovvero dati aperti che rendono trasparenti la pubblica amministrazione, rappresentati e pubblicati in una forma già utilizzabile da più applicativi, ma anche archivi e informazioni da condividere e su cui piccole e grandi aziende, magari una delle tante giovani e innovative start up toscane, potrebbe in futuro creare una sua app.

Sugli Open data, da rendere sempre più facilmente accessibili, la Toscana ha costruito un pilastro del portale Open Toscana, open.toscana.it, inaugurato a settembre: un luogo di partecipazione, un modo per avvicinare la pubblica amministrazione a imprese e cittadini, una finestra sulla pubblica amministrazione smart “che vuole incontrare chi di innovazione vive tutti i giorni”: per “crescere e senza paura di contaminarsi”, come ricorda l’assessore alla presidenza e ai sistemi informativi Vittorio Bugli.

Per realizzare un’amministrazione pubblica digitale e aperta serviva però una legge: quella che la giunta toscana ha licenziato a dicembre e che oggi sarà discussa dall’aula del consiglio regionale.

“La Regione – ricorda l’assessore – aveva già creato una piattaforma tecnologica per la pubblicazione dei dati regionali in forma aperto e definito linee guida criteri generali in base a standard internazionali”. Con la legge la piattaforma sarà ora messa a disposizione degli enti locali e dei loro consorzi, delle associazioni e delle agenzie, degli enti che dipendono dalla Regione e degli organismi privati che ne ricadono sotto il controllo, suo o degli enti locali. La piattaforma sarà condivisa naturalmente anche con le aziende sanitarie, il territorio e i concessionari di servizi pubblici. “Ognuno potrà avere uno spazio autonomo, incrociare dati e cataloghi” dice Bugli. Il tutto naturalmente in modo gratuito, con i limiti delle norme nazionali.

“Dati e servizi aperti aiuterano la pubblica amministrazione digitale a crescere. E che cresca è essenziale” conclude l’assessore -. La messa a disposizione dei nostri dati amplifica il concetto di trasparenza, perché offre la possibilità di riutilizzarli, incrociarli e integrarli. A beneficio di tutti. Sono dati che portano crescita: c’è chi stima un valore di 3.000 miliardi di dollari degli opendata. Grandi aziende come Google utilizzano da tempo i nostri dati aperti. Dopo la nascita di Opentoscana anche Apple e Microsoft ne hanno richiesti. Noi vogliamo esserci a tentare di sfruttare tutte le potenzialità di questi dati in modo particolare per le imprese giovani e innovative dalla Toscana che vogliamo sostenere “.

Con la legge, appena approvata all’unanimità dal Consiglio, sarà ancora più facile.

 

Comunicato stampa di Walter Fortini, Toscana Notizie