Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Elevare la qualità della scuola dell’obbligo, stimolare ragazzi e ragazze fin dalla scuola primaria a corretti stili di vita, permettere a tanti giovani laureandi e laureati di mettere in pratica gli insegnamenti appresi durante gli studi universitari. Il presidente della Regione Enrico Rossi ha accolto con entusiasmo l’adozione del protocollo d’intesa che mira ad allargare in tutte le scuole elementari il progetto ‘Scuola e sport: compagni di banco’.

“Il progetto – ha spiegato Rossi – è davvero innovativo e andrà ad impattare sulla vita di oltre 150 mila bambine e bambini delle scuole elementari. Un progetto di un certo peso con il quale ci impegniamo a portare nella scuola dell’obbligo un modo corretto di fare educazione fisica, per elevare la qualità della scuola stessa e per favorire una crescita corretta dei nostri figli. Ma anche per consentire a ragazze e ragazzi del Corso di Laurea in Scienze Motorie Sport e Salute di esercitare quello che hanno appreso durante il loro percorso di studio. Sotto questo profilo stiamo studiando la possibilità di inserire il progetto nell’ambito di Giovanisì, o sotto forma di tirocinio o di servizio civile. Il nostro obiettivo nel giro di un anno e mezzo – ha concluso Rossi – è estendere il progetto a tutte le scuole elementari, in tutte le classi e per tutti gli anni di durata. Nei prossimi giorni a Careggi incontrerò un bel gruppo di laureati e laureandi del corso di laurea e li incoraggerò a dare la propria disponibilità”.

“L’idea – ha commentato il presidente regionale del Coni Salvatore Sanzo – è introdurre bambini e bambine delle prime, seconde e terze classi all’attività motoria di base: saper correre, saper fare una capriola o un salto. Nelle quarte e quinte verrà invece proposta qualche attività di maggior specializzazione, compatibilmente con l’impiantistica sportiva a disposizione. L’organizzazione del progetto è ben definita, chiara e delineata, è una sfida che tutti insieme vorremmo vincere. A livello nazionale qualcosa si sta muovendo ma la Toscana è una pioniera rispetto al resto delle regioni. In questo momento l’educazione fisica alle elementari viene fatta dagli insegnanti spesso affiancati da ottimi operatori locali ma in modo disorganizzato. Dobbiamo invece fare un passo avanti – ha concluso Sanzo – e offrire un’attività motoria che vada anche in direzione della salute perchè siamo convinti che un corretto stile di vita sia essenziale, soprattutto se pensiamo che un euro speso per l’attività motoria ne fa risparmiare almeno tre di spesa sanitaria”.

“Per quanto riguarda l’Ufficio Scolastico Regionale – ha detto il direttore Claudio Bacaloni – il progetto ha la bontà di unire due scopi: da un lato consentire a giovani laureati e laureandi di entrare in contatto col mondo lavorativo, dall’altro rafforzare nella scuola un insegnamento, quello dell’attività motoria, che rischia di essere trascurato o di non essere svolto in modo adeguato, soprattutto in tempi in cui problemi di salute o legati a scorretti stili di vita interessano fin dalla giovane età”.

“Da questa collaborazione – ha aggiunto Anna Nozzoli in rappresentanza dell’Università degli Studi di Firenze – è nato un progetto che pone grande attenzione alle attività di tanti ragazzi e ragazze che studiano o che hanno terminato il loro percorso universitario e che spesso scontano grandi difficoltà per entrare in contatto con il mondo lavorativo. Inoltre vorrei sottolineare anche la diffusione, sempre attraverso il progetto, dei principi importanti contenuti nella Carta Etica”. Soddisfazione anche da parte di Massimo Gulisano, presidente del Corso di Laurea in Scienze Motorie Sport e Salute, che definisce l’accordo “un miracolo, perchè mettere a sedere ad un tavolo quattro soggetti così importanti con una visione comune per il bene dei nostri ragazzi non si può definire diversamente”.

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Comunicato stampa di Federico Taverniti, Toscana Notizie