Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Un lavoro comune delle Regioni per sviluppare professionalità e creare nuova occupazione nel settore dell’artigianato tradizionale. Questo l’impegno scaturito dal seminario che si è tenuto venerdì a Roma, a conclusione del progetto “Antichi Mestieri”, coordinato dalla Regione Toscana nell’ambito del progetto interregionale “Valorizzazione e recupero degli antichi mestieri”.

All’incontro, organizzato da Agrotec spa e Rete Sviluppo, hanno partecipato, oltre alla Toscana, le Regioni Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana, l’associazione delle Regioni per la formazione Tecnostruttura, Artex (centro per l’artigianato artistico della Regione Toscana), rappresentanti del mondo della formazione, associazioni di categoria.

“Un lavoro importante – ha commentato l’assessore alle attività produttive, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini – che si inserisce nel contesto dell’azione che la Regione Toscana porta avanti per valorizzare un settore fondamentale per la nostra economia. Come ad esempio con il bando per i settori formativi specifici, che destina un finanziamento per circa 450 mila euro per la qualificazione di maestri artigiani e per rendere più competitive le piccole imprese dell’artigianato artistico. Sempre in questo campo, la sottoscrizione della Carta europea dell’artigianato artistico allarga il discorso al di fuori dei confini nazionali e punta su una logica integrata, la stessa cultura del fare rete che ispira il progetto Antichi mestieri”.

Hanno aperto il seminario le Regioni Liguria e Toscana, la prima in qualità di capofila del progetto e ente preposto al monitoraggio dell’iniziativa; la seconda come soggetto affidatario del progetto di ricerca a livello europeo sul tema e della realizzazione del software per l’analisi di mercato nel settore degli antichi mestieri.

Agrotec e Rete Sviluppo hanno presentato in sintesi i risultati della ricerca sulle azioni di policy adottate a livello europeo a sostegno degli antichi mestieri, focalizzandosi su tre “casi studio”. Agrotec e Rete Sviluppo hanno inoltre esposto le caratteristiche dello strumento informatico, già adottato dalla Regione Sardegna, che metterà le Regioni in condizione di compiere un’autoanalisi delle opportunità di mercato e di sviluppo delle specificità artigiane a livello locale.

E’ seguita l’esposizione delle esperienze, soprattutto di natura formativa, messe in campo nei vari contesti regionali, per il recupero e lo sviluppo degli antichi mestieri . La declinazione del progetto in chiave regionale, ha conosciuto finora almeno quattro interventi territoriali: si tratta delle iniziative sperimentate dalla Liguria con il progetto“Valorizzazione e recupero degli antichi mestieri”; dalla Toscana con un progetto seguito dal Cedit (Centro diffusione imprenditoriale della Toscana) che ha preso il via proprio in questi giorni; dalla Sardegna con “Antichi mestieri” e, infine, dalla Puglia, con interventi formativi che si concluderanno con il rilascio di specifici attestati di qualifica.

Un altro obiettivo, emerso nel corso del seminario, è quello di sensibilizzare ulteriormente le istituzioni europee per quel definitivo riconoscimento del settore, in modo che l’azione possa maggiormente beneficiare di programmi a questo finalizzati, oltre che disporre di risorse dedicate come, per esempio, nel caso delle politiche per la formazione e per la promozione.

Comunicato stampa di Barbara Cremoncini, Toscana Notizie