Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Si può presentare domanda fino al 31 gennaio per accedere agli appartamenti con un canone d’affitto sostenibile

Si chiama “Per una rete dell’alloggio sociale a Lucca” la grande operazione di “housing sociale” promossa da Fondazione Casa Lucca e Provincia di Lucca con il sostegno della Cassa di Risparmio di Lucca e Regione Toscana, che attiverà i bandi per l’assegnazione in locazione permanente di 80 alloggi a canone sostenibile nei Comuni di Lucca, Capannori, Barga, Borgo a Mozzano, Massarosa e Porcari, prende il via la fase conclusiva della

Degli 80 alloggi, circa la metà sono immediatamente disponibili, mentre i restanti lo saranno a completamento dei lavori. Per la formulazione della graduatoria, la Fondazione Casa ha pubblicato un apposito avviso, che prevede la presentazione delle domande entro le ore 12.00 del 31 gennaio 2012. L’operazione è partita circa un anno fa con uno specifico protocollo d’intesa sottoscritto dai soggetti coinvolti nel corso di un convegno svoltosi a Palazzo Ducale e si è perfezionata nei mesi scorsi con lo stanziamento di circa 9 milioni di euro, da parte della Fondazione Cassa di Risparmio, e con l’acquisto dei primi 53 alloggi, di cui due a Dezza, nel comune di Borgo a Mozzano,tre a Mologno, nel comune di Barga, 12 a Lucca, via Vecchia Pisana, a S. Donato, 8 in via Fossanuova, località “ai Fanucchi”, nel comune di Porcari, 10 appartamenti in via Lombarda a Lammari, nel comune di Capannori, 8 a Tempagnano, nel comune di Lucca, e 10 nel comune di Massarosa, che saranno disponibili entro novembre 2012.

“Un progetto senza precedenti in Italia – sottolinea Stefano Baccelli nella sua duplice veste di Presidente della Provincia e della Fondazione Casa – e di grande valore sociale, in quanto i destinatari sono, in particolare, le giovani coppie; è l’esempio, quindi, di una politica concreta di sostegno alle famiglie. Il problema dell’emergenza abitativa – prosegue Baccelli – rappresenta, anche nella provincia di Lucca, una criticità ormai strutturale, che la crisi economica rischia di far esplodere in maniera preoccupante. Il numero dei cosiddetti ‘nuovi poveri’ sta crescendo a dismisura; ed è anche a questa nuova categoria sociale che si rivolge il nostro impegno. Questa soluzione, inoltre, non implica la costruzione di nuove case e dunque il consumo di suolo, ma rende abitabili edifici già esistenti, consentendo dunque un basso impatto ambientale”.

 

Fonte notizia www.intoscana.it