Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

“Un aiuto ai giovani che vogliono mettere su un’impresa ma che, troppo spesso, si vedono negare l’accesso al credito a meno di non avere alle spalle genitori in grado di garantire per loro. Per questo abbiamo deciso di mettere mano alla legge per l’imprenditoria giovanile, cui vogliamo accompagnare la creazione di una specifica Fidi Toscana giovani, in grado di dare garanzie e attivare modalità nuove nell’accesso al credito e ai contributi”. Il presidente Rossi spiega così l’altro provvedimento che fa parte del pacchetto approvato dalla giunta lunedì. La nuova proposta di legge, che andrà ora all’esame del consiglio, modifica una legge del 2008, adeguandola alle nuove condizioni del mercato del lavoro e dell’economia. La vecchia legge infatti, entrata a regime nel pieno della crisi, non aveva avuto gli effetti sperati.

Le novità
La legge amplia la sfera delle attività per cui è possibile chiedere il finanziamento e quindi la platea dei soggetti beneficiari. Nel caso delle imprese giovanili si è deciso di elevare il limite di età da 35 a 40 anni. “La precedente legge – ricorda Rossi – puntava sulle imprese ad alto contenuto tecnologico ma oggi, anche alla luce della crisi in atto, si è deciso di aprire anche alle altre tipologie di imprese. Inoltre si è deciso di estendere gli incentivi alla creazione di impresa anche ad altri soggetti particolarmente svantaggiati del mercato del lavoro, come le donne e i lavoratori in cassa integrazione o mobilità. Nel caso delle donne e dei lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali non c’è limite di età. L’altra novità sta nel metodo di finanziamento: non più contributi in conto capitale, ma nuove tipologie, fra loro cumulabili. Si tratta di contributi per l’abbattimento di interessi sui finanziamenti e leasing e la prestazione di garanzie, sempre su finanziamenti e operazioni di leasing. Ciò permetterà di moltiplicare il volume dei finanziamenti concessi.

Le risorse
Il finanziamento previsto in prima battuta è di 15 milioni di euro, 5 milioni l’anno per tre anni.

Un po’ di numeri
Nel 2010 nella fascia di età 15-24 la disoccupazione ha sfiorato il 26,2% (Italia: 28,8); nella fascia 25-34 ha raggiunto il 12,1% (Italia: 13,1%). E’ una situazione comune anche ad altre regioni ad elevato tasso di sviluppo, caratterizzata da criticità come la precarizzazione, la difficoltà di ingresso per le fasce più istruite, la crescita dei giovani del tutto inattivi, che non vanno a scuola, non si formano e non cercano attivamente un’occupazione.

Le donne

Quanto alle donne, il divario di genere resta sfavorevole per le giovani. Dopo i 25 anni il tasso di occupazione sale al 16,5%, il doppio di quello maschile (8,3%). Le donne sono anche le più soggette a contratti precari e atipici e le più colpite dalla crisi: degli oltre 35 mila lavoratori che hanno utilizzato la Cassa integrazione negli ultimi due anni, la quota di donne è risultata pari al 46%.

Comunicato stampa di Toscana Notizie di barbara Cremoncini