Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

cooperazione-internazionale“La riflessione sulle “frontiere” generazionali e culturali, tema che avete scelto per la terza edizione del Festival delle generazioni, è ricco di stimoli e di interesse. Sono frontiere “materiali” i confini che i migranti cercano di superare per assicurare un futuro e una speranza a se stessi e ai propri figli, ma sono altrettanto “fisiche” le barriere architettoniche che rendono complicata ed incompleta la liberà di anziani e disabili. Frontiere “mentali” sono invece quelle che separano le generazioni, ma anche quelle che rendono diffidente e difficile il dialogo tra culture diverse, destinato invece ad intensificarsi sempre di più nei prossimi anni”.

Lo ha detto l’Assessore regionale a istruzione, formazione e lavoro intervenendo al teatro Verdi all’inaugurazione del Festival delle generazioni, organizzato dalla Fnp-Cisl, dove ha portato i saluti del presidente Rossi che non ha potuto partecipare per altri impegni istituzionali.

“Si tratta di una riflessione che abbiamo il dovere di fare – ha proseguito l’assessore – anche perché tutti i dati demografici ci dicono che nel futuro si moltiplicheranno i problemi legati a queste dinamiche, e le sfide da affrontare saranno sempre più complicate sia in relazione all’invecchiamento della popolazione, sia al rapporto tra anziani e giovani, sia all’apporto in termini di natalità che le nuove generazioni immigrate porteranno nella nostra società”.

L’assessore ha poi fatto riferimento ad alcuni dati, come il calcolo in base al quale nel 2050 la popolazione mondiale avrà raggiunto 9 miliardi, ma con 1,25 miliardi di anziani in più e gli stessi 3 miliardi di giovani fino a 25 anni. Nei prossimi dieci anni in Toscana gli anziani con più di 65 anni saranno quasi un terzo in più degli attuali 800mila. In Italia, come in gran parte dei paesi ricchi, tra il 2012 e il 2016 i nati sono diminuiti del 16%; metà di questo calo è dovuto alla diminuzione del numero di donne in età fertile, metà ad una minor propensione delle coppie ad avere figli.

“Gli Enti locali faticano a garantire servizi alla prima infanzia e alle famiglie con figli, ma anche a farsi carico, a costi ragionevoli, dei bisogni socio-sanitari degli anziani.
Il sistema toscano, tuttora, si fonda su una forte integrazione socio-sanitaria e su un profondo coinvolgimento dei diversi attori del sistema (operatori, organizzazioni sindacali, cooperative, gestori privati e pubblici, Comuni). Anche negli anni difficili e recenti dell’azzeramento del fondo nazionale per la non autosufficienza, la Toscana, pur in difficoltà a causa dell’assottigliarsi delle risorse disponibili da parte dello Stato, ha sempre cercato di mantenere i servizi mettendo ingenti risorse proprie”.
 
In questo ambito rientrano gli interventi per sostenere le famiglie con figli nell’iscrizione dei bambini tra zero e tre anni ai nidi comunali e convenzionati, o gli incentivi alle imprese per assumere donne che magari avevano perso il lavoro a seguito della maternità. Per quanto riguarda i giovani, si è cercato di porre le condizioni perché possano prendere in mano le redini della propria vita e diventare cittadini autonomi ed attivi.

“Lo abbiamo fatto – ha sottolineato l’assessore – attraverso il progetto Giovanisì, pensato per l’autonomia dei giovani, per ridare loro un futuro sulla base del merito nello studio e nell’attività lavorativa. Un pacchetto di opportunità di livello europeo, finanziato anch’esso da risorse regionali, nazionali e comunitarie, integrabile anche da ulteriori fondi di enti locali e soggetti pubblici e privati. Penso, infine, alla complicata, ma necessaria, opera di accoglienza dei migranti in fuga dalla guerra e dalla miseria. Il “modello toscano”, che prevede la gestione dell’ospitalità in maniera diffusa, in piccole strutture, per favorire l’integrazione e diminuire le tensioni sociali, sta piano piano superando i confini della Regione e viene adesso riconosciuto come metodologia valida e migliore rispetto alla concentrazione in grandi centri e, soprattutto, all’idea di trattare il fenomeno solo come “emergenza” o come gestione della sicurezza”.

“La Regione Toscana è dunque al lavoro  su molti fronti – ha concluso Cristina Grieco – per rendere effettivo, ad ogni età, un diritto fondamentale: quello di essere cittadini. Credo che l’occasione offerta dalla tre giorni di lavoro del Festival delle generazioni sia preziosa e da non perdere. Ringrazio ancora una volta chi l’ha pensata ed organizzata ed auguro, a tutti voi, buon lavoro”.

 

Comunicato stampa di Lorenza Pampaloni, Toscana Notizie