Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Bugli - corso legalitàIn Regione a studiare gli anni ’60 e ’70 del Novecento. E’ accaduto stamani a Palazzo Strozzi Sacrati. E a far gli onori di casa e incontrare i ragazzi dell’ISIS Machiavelli di Firenze, nel primo dei sette workshop sulla storia contemporanea che proseguiranno fino ad aprile, c’era l’assessore Vittorio Bugli, titolare tra le altre anche della delega alle politiche per la sicurezza dei cittadini e la cultura della legalità.

Non tutti sanno infatti che che in Regione esiste dagli anni Novanta un archivio sui misteri e i poteri occulti, le stragi, l’eversione, la mafia e la criminalità organizzata in Italia aperto a studiosi, curiosi ed addetti ai lavori, ma che lavora (tanto) anche con le scuole e con i giovani. Una ‘casa della memoria’, per non dimenticare e promuovere una più forte e salda coscienza civica e democratica. E’ il Centro della Legalità democratica, con la cui collaborazione è stato realizzato il progetto che vede protagonisti i ragazzi del Machiavelli. Un progetto nuovo e sperimentale.

“La tradizione della Toscana è quella di un popolo che ama partecipare, vivere nella democrazia e stare sempre contro l’intolleranza e l’illegalità. Tutti valori che sarebbe molto bello lasciare in eredità anche ai più giovani” ha sottolineato nel suo saluto l’assessore Bugli.

All’ultimo piano di Palazzo Strozzi Sacrati dove ha sede il Centro, affacciato su piazza Duomo e il capolavoro del Brunelleschi, le pareti sono tappezzate di manifesti che ricordano iniziative contro la mafia e anniversari della strage dei Georgofili. A parlare degli anni Settanta sono tesi e volumi sulle Brigate Rosse. Chiusi in un due armadi ci sono tutti e 130 volumi della commissione parlamentare sull’attentato Moro. La P2 è un altro filone di ricerca. Anche per la loggia massonica di Licio Gelli fu infatti istituita una commissione d’inchiesta e nell’archivio di Firenze sono conservati tutti i documenti.

“La missione dell’amministratore pubblico – ha aggiunto Bugli ai ragazzi – è fare qualcosa di buono per la comunità e, prima di tutto, cercare di non sciupare quanto di buono fatto da chi ci ha preceduto. Legalità vuol dire anche questo: tramandare determinati valori, le conquiste ottenute. E se tutto questo viene fatto in modo corretto può nascere qualcosa di buono”. “Interessarsi a quelle che vengono considerate piccole cose è un buon modo per cominciare – ha aggiunto -. Discutere in classe di fatti avvenuti nel nostro territorio, interessarci, creare movimento ovvero fare, nel nostro piccolo, politica. E’ molto importante acquisire gli strumenti per capire i fenomeni che accadono intorno a noi, attraverso la lettura, la curiosità, la partecipazione e la costruzione di una coscienza democratica”.

“Rinnovo pertanto l’invito ai ragazzi – ha concluso Bugli – ad utilizzare le risorse messe a disposizione dal Centro di documentazione Cultura della Legalità Democratica, come strumento per facilitare il loro approfondimento, ed approfittare anche del tempo trascorso presso la sede della Presidenza regionale per vedere come lavora la Regione, che è anche la loro casa”.

Per i prossimi mesi sono già in programma già altre iniziative con le scuole. Cinque ragazzi di istituti fiorentini stanno lavorando all’inventario di una parte dell’archivio della giornalista Bonsanti, donato al Centro. Il liceo classico Michelangelo, sempre a Firenze, sta invece organizzando un’iniziativa sulla mafia ed ha chiesto alcuni materiali alla Regione. 

 Comunicato stampa di Federico Taverniti, Walter Fortini

Leggi anche:
Custodi della legalità: a Firenze l’archivio della memoria sulle stragi e la mafia