Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Innovazione, Bugli: “Regione al fianco di start up”

contest_app_regioneLa prima notizia arriva a margine degli Stati generali dell’innovazione, ospitati stamani alla Fortezza da Basso di Firenze nel secondo dei due giorni dedicati alla rassegna “Toscana Technologica”, promossa dalla Regione in collaborazione con Smau.

Si parla di start up, protagoniste della due giorni fiorentina, e la notizia è che lo StartApp Contest promosso dalla Regione Toscana, con 20 premi da 20 mila euro destinati ad altrettante applicazioni per mobile e web capaci di rendere più fruibili servizi e informazioni pubbliche per cittadini e imprese, è stato prorogato di quindici giorni. Ci sarà dunque tempo fino al 28 luglio per partecipare. Idee che potranno trovare casa all’interno della piattaforma open.toscana.it tenuta a battesimo lo scorso settembre.

“La Toscana è la prima regione in Italia per spin off, ma solo sesta per start up – sottolinea sul palco l’assessore ai sistemi informativi e all’e-government della Toscana, Vittorio Bugli – . Ci sono spazi per migliorare. Con le start up possono crescere le aziende e l’intero sistema economico, può crescere anche la pubblica amministrazione se sa ‘contaminarsi’ nel modo opportuno e per questo aspiriamo a salire sul podio anche di quest’ultime”. Come? “Rafforzandole con progetti ad hoc o con bandi come quello per le start up innovative che uscirà a breve – dice l’assessore -, con voucher e con azioni di microcredito che ben hanno funzionato finora, oppure azzerando l’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive, alle nuove start up”.

Attrazione investimenti e infrastrutture con meno burocrazia

Le start up aiutano l’innovazione. Accanto servono naturalmente infrastrutture capaci di rendere un territorio competitivo: in Toscana ci sono poli universitari di eccellenza, aeroporti e facilità di mobilità, storia e cultura. Aiuta anche una pubblica amministrazione snella capace di risolvere i problemi o che si fa interlocutrice con chi vuole investire. L’attrazione di investimenti in Toscana la Regione la fa così, con un ufficio dedicato. “Chi ha voglia di investire sul serio venga a presentarci il progetto – ripete Bugli – e troveremo il modo di sciogliere la burocrazia per quanto possibile”.

Esattamente quello che è stato fatto per la banda larga, altra infrastrutture essenziale per lo sviluppo e la trasformazione digitale delle aziende: ad aprile è partito il progetto per coprire entro ottobre il 99,7 per cento delle utenze e del territorio toscano colmando il vuoto che interessava ancora 1251 località. Servivano permessi e nulla osta, con il rischio dietro l’angolo di veder allungare i tempi. “Abbiamo scelto, per la prima volta, di far sedere attorno ad uno stesso tavolo tutte i 290 enti, sovrintendenze e istituzioni interessate – racconta l’assessore -: una grande conferenza di servizi che si concluderà il 22 luglio e un modello che potremo replicare poi su altri fronti”. Dopo la banda larga ci sarà infatti la sfida sull’ultra banda larga, entro il 2020, con 100 milioni già messi in campo dalla Regione.