Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

I diritti delle donne al Mandela Forum, con Dandini e Vecchioni. E dal 2014 il meeting sbarca in NormandiaDodici scuole, oltre venti classi e circa cinquecento studenti si sono dati appuntamento oggi a Firenze per dire la loro ed avanzare anche qualche proposta concreta sulla sostenibilità del pianeta e il diritto alla pace. Scuole medie, come la Bartolena di Livorno, ma per lo più scuole superiori: studenti di alberghieri, licei artistici e scientifici, istituti tecnici ed altro ancora giunti da Massa, Empoli, Poppi in provincia di Arezzo, Rosignano, Firenze, Piombino, Santa Fiora sull’Amiata, Volterra, San Giovanni Valdarno, Pontedera e Prato. Tutti insieme a Firenze, da metà mattina fino alle quattro e mezzo del pomeriggio, per avanzare proposte a volte semplici, come il fare raccolta differenziata a scuola che pare, nonostante tutto, una pratica non troppo diffusa, e proposte e progetti più ambiziosi, come ridurre lo spreco di cibo non solo a tavola ma durante tutta la filiera di lavorazione.

Quello di oggi stato l’evento conclusivo di una serie di laboratori e percorsi educativi che hanno coinvolto le scuole da gennaio ad aprile, appendice dell’appuntamento annuale con il “Meeting dei diritti umani” organizzato a dicembre dalla Regione con giovani da tutta la Toscana. Due progetti distinti, uno sul clima e l’altro sui diritti, organizzato il primo in partenariato con l’associazione Oikos con il contributo del Ministero degli Esteri ed il secondo dalla Regione, come capofila, e finanziato dall’Unione europea.

Ad ascoltare i quasi cinquecento giovani toscani intervenuti a Firenze c’erano amministratori pubblici ma anche rappresentanti di Banca Etica, World Fair Trade international, Oxfam, Cospe, Libertà e Giustizia e Comunità delle Piagge, associazioni dunque impegnate sul fronte della cooperazione ma anche nel sociale. Infatti oltre che di sostenibilità ambientale e del mondo, agricoltura e clima, diseguaglianze e povertà, si è parlato anche di costi della politica, rispetto degli altri, solidarietà, istruzione, immigrazione e legalità. Un confronto sulle proposte ma anche su quanto le istituzioni e le associazioni già stanno facendo.

E così, tra le idee, c’è chi propone di diversificare le produzioni e incentivare le filiere corte (che però non possono riguardare tutto), c’è chi dice di legalizzare la cannabis perché a quel punto il farne uso diventerebbe molto meno trasgressivo e forse si fumerebbe anche meno. C’è chi, come il Datini di Prato, ha organizzato un percorso su nepotismo e meritocrazia assieme agli studenti, più anziani, del carcere circondariale della città, perché mandare avanti i più meritevoli aiuterà a ridurre le diseguaglianze sociali e ottimizzare le filiere, e c’è chi ha provato a ragionare sul rapporto tra produzione di cibo nel mondo e riconoscimento di pari diritti ai lavoratori.

 

Comunicato stampa di Walter Fortini, Toscana Notizie