Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Sgravi fiscali per incoraggiare la creazione di società tra professionisti (STP) collegando l’agevolazione alla partecipazione a bandi per l’accesso ai fondi europei o per i giovani che intendono avviare la libera professione; opportunità per favorire le professioni intellettuali nell’accesso ai fondi Horizon 2020 per la ricerca; Attivazione nell’Osservatorio sulle imprese di una sezione permanente delle professioni per verificare l ‘efficacia delle misure messe in campo e, infine, favorire un confronto fra la rappresentanza delle professioni e l’Università su temi come la formazione e il rapporto fra formazione e lavoro. Sono questi i principali temi, emersi oggi nel corso della riunione della Commissione regionale delle professioni intellettuali sui quali la Regione intende lavorare con l’obiettivo di rendere più competitivo un settore che conta in Toscana oltre 300 mila persone ma che oggi appare penalizzato dalla crisi e da una normativa che ne impedisce la crescita dimensionale.

A raccoglierli è stato il presidente della Regione nel corso dell’incontro organizzato per la presentazione del Manifesto delle professioni intellettuali. Il documento, frutto di un intenso lavoro all’interno dell’organismo rappresentativo, voluto dalla legge regionale, che mette insieme il mondo delle professioni ordinistiche e quelle regolamentate, ha messo nero su bianco rivendicazioni e problemi. Il settore, è stato detto, è in Toscana molto consistente, con una presenza di 39 professionisti ogni 1000 abitanti (solo per restare alle professioni codificate in Ordini e Collegi), che rappresenta il 10% degli occupati dell’intera regione. Un’attività economica importante (si calcola che rappresenti circa il 20% del Pil) che per le sue peculiarità non gode ancora di pari dignità sul fronte delle tutele e degli incentivi. I dipendenti degli studi professionali, ad esempio, possono accedere alla cassa integrazione in deroga ma non ad altri ammortizzatori sociali. Gli studi non sono in molti casi equiparati alle imprese e non possono, quindi, accedere agli incentivi.

Il Manifesto
Il Manifesto si articola su sei punti principali che riassumono le principali istanze della categoria: pieno riconoscimento del valore delle professioni nelle politiche socio-economiche, piena dignità e pari rappresentanza nei tavoli istituzionali, tutela del lavoro professionale (vigilando su qualità e tariffe, in particolare in sede di appalti, bandi, incarichi); parità di tutele per i dipendenti, pieno accesso ai fondi, tutele e misure di sostegno ai liberi professionisti e agli studi.

Le iniziative
L’assessore alle attività produttive, credito e lavoro, che presiede la Commissione (i vice presidenti sono Sandra Vannoni e Franco Pagani), ha ricordato che la Regione Toscana si è data una legge (la 73 del 2008) con l’obiettivo di valorizzare il ruolo sociale ed economico delle professioni e sostenere, in particolare, l’ingresso dei giovani professionisti nel mondo del lavoro. La Commissione regionale per le professioni intellettuali è stata istituita a seguito della legge regionale come sede permanente di dialogo e confronto.

Fra le iniziative previste dalla legge 73, anche l’istituzione di un fondo di garanzia per sostenere l’accesso al credito di giovani professionisti o tirocinanti (misura inserita nel progetto Giovanisì), iscritti ad Ordini, Collegi o anche a prestatori d’opera con partita Iva nell’avvio di nuove attività. Prevista anche una misura per finanziare, fino ad un massimo di 100 mila euro, progetti innovativi di Ordini e Collegi e per dotare, inoltre, i soggetti professionali delle risorse necessarie ad affrontare le richieste di cofinanziamento nei casi di partecipazione a progetti europei. Una recente modifica di legge consentirà ai giovani di accedere al credito con un contributo in conto interessi pari al 100% del tasso.

Ancora sul fronte del credito, sono stati introdotti piccoli prestiti fino a 3 mila euro, per i professionisti con partita Iva, allargando la platea dei beneficiari della legge 45/2013 che prevede interventi a favore delle famiglie e dei lavoratori in difficoltà.

I giovani professionisti possono contare anche su strumenti innovativi come il coworking (misura inserita nel progetto Giovanisì), con l’individuazione di spazi e l’assegnazione di voucher (finanziati grazie a 200 mila euro di risorse anticipate dalla Regione sul Fse 2014-20) a favore di coloro che vogliono entrare nella rete. Appena uscito anche il bando, in ambito Garanzia Giovani, per il sostegno ai processi di autoimpiego, che offre strumenti per la formazione di coloro che intendono avviare un’impresa o lavoro autonomo.

Nell’ambito del Por FSE 2014-2020 sono state poi previste misure per la formazione continua rivolta ai professionisti per sostenere l’adattabilità e favorire passaggi generazionale e per la riqualificazione dei lavoratori (quindi anche dipendenti degli studi professionali) coinvolti in situazioni di crisi e ma anche incentivi per agevolare le assunzioni.

È stata infine accolta la richiesta della partecipazione dei rappresentanti della Commissione nelle sedi di concertazione regionali e nei comitati di sorveglianza del Fse e del Fesr.

 

Comunicato stampa di Barbara Cremoncini, Toscana Notizie