Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Fu un sindaco della montagna pistoiese, Mario Olla, a tessere alla fine degli anni Settanta la tela che portò alla nascita della Consulta dei toscani all’estero: quella che oggi è l’Assemblea dei toscani nel mondo, 115 membri che si riuniscono una volta ogni cinque anni un direttivo di quarantacinque (che si vede almeno una volta l’anno) , composto da ventisei rappresentanti dei toscani all’estero e diciannove tra sindacati, enti locali e categorie economiche della regione. La Toscana è stata tra le prime a riannodare quei fili sfilacciati, facendo squadra con altre regioni, come anche oggi fa. E rimettere insieme quei fili spezzati non era scontato.

I numeri della Toscana non sono quelli di Campania e Calabria, della Sicilia o del Friuli. Ma anche la Toscana è stata terra di emigranti e dalla Toscana si emigra ancora, magari non per la vita ma solo temporaneamente. Se poco più di quattro milioni e 300 mila sono gli italiani che vivono all’estero e sono iscritti all’Aire, che è la speciale anagrafe degli emigranti di tutto lo stivale, i toscani nel mondo all’inizio del 2013 (fonte Migrantes) erano quasi 134 mila. Non tantissimi, ma neppure pochi: il 3,6% dei residenti, esattamente come i lombardi. Percentuali lontane da quelle del Molise, dove chi è emigrato è un quarto di tutti gli abitanti, lontane anche dal 19,9% della Basilicata, il 18,8% della Calabria, il 13,7% della Sicilia e il 12,9% del Friuli Venezia Giulia. Centotrentaquattromila toscani nel mondo vuol dire comunque una città come Pisa. Molti di più sarebbero considerando chi vanta discendenze lontane. Per loro un budget nel 2014 da 400 mila euro, la metà dedicato ai giovani, moltiplicati fortunatamente da sinergie e tante voglia di fare.

 

E non si tratta solo di amarcord. La scommessa degli ultimi anni è infatti utilizzare quella fitta rete di contatti – gli emigranti e i loro figli che sono diventati imprenditori e manager di successo, i toscani temporaneamente all’estero pure – per promuovere e rilanciare il made in e le eccellenze toscane. Puntando magari sui giovani.

A tenere assieme i fili dei toscani nel mondo ha contribuito, fino a pochi anni fa, anche un giornalino di carta scritto dai giornalisti della Regione e che provava a raccontare la Toscana di qua ai toscani di là o i toscani di un continente a quelli all’angolo opposto nel mondo. Poi il peso di internet è cresciuto, il web è diventato per molti un luogo di frequentazione quotidiana, sono arrivati i social media e la carta non è stata più stampata. Al suo posto è nato www.toscaninelmondo.org, un sito dedicato ai Toscani nel mondo e gestito dalla fondazione, a capitale regionale, Sistema Toscana.

 

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