Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Qui di seguito un articolo de “Il Sole 24 ore” su Giovanisì in occasione del workshop “Investire nei giovani per l’Europa di domani”  organizzato dalla Regione Toscana  a Bruxelles il 22 gennaio 2013 (vedi la news dell’evento).

Articolo di Silvia Pieraccini pubblicato su “Il Sole 24 ore” il 23 gennaio 2013 (scarica l’articolo in pdf)

Toscana modello UE
Presentato a Bruxelles Giovanisì, il piano di welfare che sarà esteso a tutto il Continente

«Costruire» l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro è un’emergenza europea, oltre che nazionale. E anche le Regioni possono contribuire a questa battaglia, sperimentando soluzioni innovative. E quello che ha fatto la Toscana col progetto Giovanisì, un ventaglio di misure a sostegno dei giovani (tirocini, affitto casa, servizio civile, impresa, lavoro, formazione) varato nel zone finanziato fino al 2015 con 350 milioni (di provenienza regionale, nazionale e europea), di cui 200 già impegnati. Che ora si propone di diventare uno dei modelli per le politiche di coesione dell’Ue, mirate ad assicurare ai giovani fino ai 25 anni un’offerta qualificata di impiego, formazione o apprendistato entro quattro mesi dalla fine del percorso scolastico o universitario. Un modello, ambisce la Toscana, al pari di quelli già avviati da Austria e Finlandia. Per illustrare il pacchetto Giovanisì  e metterlo a confronto con analoghi tentativi fatti in altri Paesi Ue, la Regione Toscana ieri ha organizzato un seminario a Bruxelles, alla presenza del commissario europeo per l’occupazione, Laszlo Andor, di parlamentari europei e di esponenti del Comitato delle Regioni. «Vogliamo contribuire alla definizione delle politiche europee indirizzate ai giovani forti della nostra esperienza – ha spiegato il presidente toscano Enrico Rossi un’esperienza che proponiamo a livello nazionale: nella conferenza Stato-Regioni fissata per domani a Roma saranno discusse le linee guida sui tirocini avendo come riferimento Giovanisì».

Il pacchetto, che riunisce una serie di azioni già esistenti e altre ideate appositamente, è diretto a chi ha tra 18 e 4o anni (3o anni per tirocini e servizio civile), e finora ha sostenuto circa 20mila giovani: le misure più gettonate sono quelle per la formazione superiore (borse di studio per dottorati di ricerca internazionali, voucher e prestiti d’onore per alta formazione, assegni di ricerca per giovani laureati) e i tirocini (più di 3mila quelli avviati). I tirocini possono durare da 2 a 6 mesi (finno a 12 per laureati disoccupati o inoccupati) e svolgersi in enti pubblici o aziende private, obbligati a rimborsare al tirocinante almeno 500 euro mensili lordi di cui 300 finanziati dalla Regione. «I risultati sono straordinari – ha detto Rossi -: il 5o% dei giovani che ha fatto un tirocinio ha trovato lavoro dopo questo percorso».

Le altre misure più richieste sono il servizio civile regionale (più di 2mila domande), i finanziamenti previsti dalla nuova legge toscana sull’imprenditoria giovanile (13oo domande) e i contributi per l’affitto della casa (2.400 domande presentate per i due bandi attivati finora). Per la comunicazione delle misure la Regione si è affidata a un portale (giovanisi.it), social network, 21 punti informativi e 10 animatori territoriali. Ora vuole esportare il modello in Europa.