Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Generazione nomade: le politiche giovanili si muovono in autonomia”: questo il titolo della prima pubblicazione curata da Giovanisì ed inserita all’interno delle attività di Giovanisì Lab/Comunicazione 2.0.

L’idea del volume – primo della neonata collana ‘I libri di Giovanisì’ – nasce in seguito ai lavori e alle riflessioni dei relatori intervenuti al seminario nazionale sulle politiche giovanili promosso da Giovanisì dal titolo “Generazione nomade. Le politiche giovanili si muovono in autonomia”.

Il seminario, inserito all’interno della programmazione della nona edizione di Terra Futura, si è tenuto nel maggio 2012 nell’ambito delle attività dei Cantieri Giovanisì – Officine formative .

La Regione, proprio a partire dall’esperienza di Giovanisì, si è confrontata sulle politiche giovanili nel contesto attuale e nel futuro. Alla base una serie di riflessioni: politiche dell’autonomia come nuove politiche giovanili? Politiche mix tra promozione e assistenza? Processi partecipativi leggeri, flessibili, informali, imperfetti ma efficaci? E ancora, politiche di accesso o di stabilizzazione? Politiche di delega o di partecipazione?

 

Di seguito la premessa al volume:

DIARIO DI VIAGGIO

La dinamicità e il movimento della politica per i giovani non consentono trattati definitivi ma buone riflessioni per chi, in progress, è abituato a lavorare e operare. Del resto se mai ha avuto un valore (di spinta e di provocazione o sperimentazione di certo) non è possibile pensare più a interventi sui giovani di tipo progettuale ma solo di tipo processuale.

Politiche dell’autonomia come nuove politiche giovanili?
Politiche mix tra promozione e assistenza?
Processi partecipativi leggeri, flessibili, informali, imperfetti ma efficaci?
Politica e tecnica volutamente incrociate per permettere tempi veloci e modi efficaci rispetto ai risultati sui giovani?
E ancora, Politiche di accesso o di stabilizzazione? Politiche di delega o/e di partecipazione?

Questi sono alcuni dei quesiti di chi pratica processi di emancipazione giovanile in un contesto territoriale definito.

Generazione Nomade è il tentativo teorico di tracciare una possibile e sostenibile politica giovanile territoriale in Italia, stante le condizioni attuali. Questo è il punto fondamentale: si disegna una politica giovanile che per alcuni elementi teorici la si può considerare valida o valutabile in un medio periodo, ma per altri (vedi soprattutto le azioni e gli strumenti operativi da adottare) è assolutamente una fotografia significante e significativa unicamente per il momento attuale.

Infatti, per massima trasparenza e onestà, tale documento va considerato con scadenza o quanto meno con necessità di aggiornamenti puntuali. Le unità di misura considerate sono il territorio (in questo caso regionale) e l’istituzione (l’approccio è considerato dalla parte di chi programma in prima istanza e poi di chi opera, anche se le due “funzioni” sono ad oggi “necessariamente” poco divisibili). Perché ‘generazione nomade’? Perché sembra fondamentale guardare il passo dei giovani: i giovani che camminano a ritmi in taluni casi anche molto diversi fra loro, su cui tutti, se non almeno molti, hanno responsabilità.

E se si cominciano a guardare questi giovani si nota una cosa assolutamente nuova: il movimento.

Un’energia giovanile che in alcuni casi esce bene, in altri a corrente alternata e in altri ancora fatica ad esprimersi. E in ogni caso dimostra la difficoltà, più o meno marcata, di poter esprimere una direzione certa e decisa.

Perché l’esigenza di fissare questi contenuti per definizione variabili in una pubblicazione?

Il seminario Generazione Nomade per sua natura mobile si inserisce in quel contenitore in costruzione che abbiamo chiamato ‘Cantieri Giovanisì’. È il luogo per noi della costruzione dell’incontro, del valorizzare le esigenze di scambio e del raccogliere opinioni e testimonianze. Cantieri mira a informare su quello che la Regione propone e ad avviare processi di approfondimento e miglioramento del già esistente, secondo quel principio di rimodulazione work in progress che caratterizza come precedentemente detto le Politiche Giovanili.

Una delle attività previste si chiama Officine Formative, ovvero il tentativo di tenere alta e staccata dal quotidiano la riflessione sul nostro operato. All’interno di questo spazio si colloca proprio il seminario Generazione Nomade, nato per dialogare principalmente su tre ambiti di interesse: la situazione dei giovani oggi in Italia, le scelte strategico-politico possibili, come e dove collocare la dimensione della relazione e della partecipazione pur partendo da una posizione istituzionale. Lo abbiamo fatto coinvolgendo professionisti ed esperti, ma anche un primo significativo nucleo di altre regioni, che abbiamo allargato proprio nella costruzione del Libro Generazione Nomade.

Questa pubblicazione infatti oltre a dare respiro agli interessanti spunti emersi dal seminario e all’atmosfera attenta che si è creata, vuole essere prima di tutto e ulteriormente un terreno di confronto con le istituzioni toscane e non e con tutti coloro che si sentono sollecitati dalle domande che emergono.

Crediamo infatti che sia necessario ma non sufficiente occuparsi dell’amministrazione del proprio territorio e che sia sempre più importante stabilire connessioni di rete e di confronto affinché si realizzi prima di tutto un cambiamento culturale.
La pubblicazione Generazione Nomade vuole essere un primo passo in questo senso.

Ufficio Giovanisì

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